CASONI, Tommaso
Nacque a Imola il 27 ag. 1880 da Francesco e da Clementina. Galeati. Laureatosi in medicina e chirurgia nell'università di Bologna nel 1906, si trasferì in Sardegna, assistente nella clinica medica di Sassari diretta da L. Zoia. Fortemente attratto dai problemi clinici, si dedicò con passione allo studio del malato e a ricerche cliniche e sperimentali riguardanti vari argomenti di medicina interna, pubblicando lavori di interesse diagnostico, anatomo-patologico, terapeutico, profilattico. Tra questi, doveva acquisire ampia notorietà la breve e precisa relazione su un originale metodo di'diagnosi dell'echinococcosi umana (La diagnosi biologica dell'echinococcosi umana mediante l'intradermoreazione, in Folia clinica chimica et microscopica, IV [1912], pp. 5-16).
L'echinococcosi, relativamente frequente soprattutto in Sardegna, in relazione alla grande diffùsione della pastorizia, è una grave condizione morbosa la cui diagnosi sovente risulta di notevole difficoltà. Il C. aveva attentamente osservato numerosi casi della malattia, e in base al rilievo dei ben noti fenomeni anafilattici che si scatenano nei pazienti in conseguenza di svuotamento o di rotture accidentali delle cisti idatidee, era pervenuto alla certezza che negli organismi infestati evolvano processi di natura immunitaria. Pertanto, convinto della capacità dell'ospite di formare anticorpi contro l'antigene idatideo, pensò di utilizzare a spopo diagnostico la possibilità di indurre e dimostrare in una zona limitata del corpo tale conflitto immunologico. Escogitò a tal fine un metodo semplice e sicuro, consistente nell'iniettare nel derma dei soggetti in esame una piccola quantità di liquido di cisti idatidea bovina: la positività della prova, svelata dalla comparsa di una evidente reazione eritemato-ponfosa: nella zona di inoculazione, avrebbe costituito il segno patognonionico dell'esistenza di uno stato di sensibilizzazione all'arifigene idatideo dipendente dalla presenza nell'organismo di una cisti di echinococco. Il C. eseguì le prime ricerche su venticinque ricoverati nella clinica medica di Sassari, otto deì quali affetti da echinococcosì, e poté constatare una reazione positiva in sette di questi ultimi. In breve, egli aveva messo a disposizione della pratica medica la possibilità di individuare i portatori di una delle più temibili e pericolose parassitosi, per la cui diagnosi erano allora impiegati metodi non univoci e dai risultati incerti e incostanti. Tuttavia, dovevano passare ancora alcuni anni prima che tale prezioso sussidio diagnostico fosse giustamente valorizzato e diffuso. Attualmente l'intradermoreazione del C. è universalmente nota e largamente impiegata, e il suo valore diagnostico è fuori di ogni dubbio. La negatività della prova in alcuni casi di echinococcosi, accertati chirurgicamente o radiologicamente, su cui tanto si è discusso, alla luce delle attuali conoscenze può sicuramente venire attribuita o a difetti di tecnica o ad assenza di reattività dell'organismo nei confronti dell'antigene per cause varie.
Ottenuta la libera docenza in patologia speciale medica nel 1911, il 12 settembre dell'anno successivo vinse il concorso per primario medico dell'ospedale di Tripoli: questo nosocomio, che nel 1923 assunsd il nome di "Vittorio Emanuele III", comprendeva, fusi in unico complesso, l'ospedale civile e quello militare. Per oltre venti anni il C. mantenne il suo incarico, dimostrando apprezzate capacità organizzative, finché, riacutizzatosi un male di cui già da tempo soffriva, espresse il desiderio di tornare in Italia. Giunto a Imola, vi moriva il 6 sett. 1933.
Bibl.: F. D'Agostino, "Intradermoreazione del Casoni" e sua import. clinica, in Società medicochirurg. della Romagna, Resoconto della riunione tenuta in Imola il 22-5-1938 per commemorare il Prof. T. C. …, pp. 27-39; P. Molinari Tosatti, Evoluzione dei criteri interpretativi e della tecnica della "reazione del Casoni", ibid., pp. 41-51; Le onoranze di Imola al prof. T. C., in Romagna medica, XIII (1961), 1; B. Benetazzo-L. Capocaccia, Idatidosi, in Trattato ital. di medicina interna, a cura di P. Introzzi, IV, Venezia-Roma 1965, p. 1729.