CECCHINO (Cecchini), Tommaso
Nato a Verona tra il 1580 e 1582, si trasferì verso il 1603 in Dalmazia, dove pare sia rimasto per tutta la vita, anche se l'indicazione di alcuni suoi lavori nel catalogo della biblioteca del re del Portogallo potrebbe indurre a considerare l'eventualità di un suo soggiorno portoghese. Il C. fu, insieme al contemporaneo G. Schiavetto, la figura di maggior rilievo della fioritura musicale dalmata iniziata verso la metà del sec. XVI sotto la preminente influenza della scuola italiana. Come già i compatrioti che l'avevano preceduto, il musicista veronese dové quindi inserirsi in un contesto culturale che, per quanto offrisse precarie condizioni di vita per le continue invasioni turche e per la mancanza di un mecenatismo principesco e cortigiano, era tuttavia un fertile campo di sviluppo musicale come è testimoniato sia (per Ragusa) dall'ambasciatore veneziano J. Soranzo che nel 1575 già afferma esservi a Ragusa "molti ottimi musici" (cfr. G. Reese, p. 760), sia (per il dominio veneto) dallo stesso C. che nella dedica dell'opera (Venezia 1616) si augura che a Spalato "quest'Arte liberalissima, con applauso di mille orecchi, faccia prova di se stessa". Inoltre, considerando con il Reese la non totale mancanza di musicisti di nascita dalmata e nondimeno l'intensa attività che gli italiani svolsero in quel paese, si ha un'ulteriore conferma del fatto che "the Dalmatian milieu was sufficiently developed to retain, occasionally, the Italian musicians of some importance, including a number who passed their whole life there, like Tomaso Cecchini of Verona in the early 17th century" (ibid.). Tuttavia la modesta e provinciale struttura del paese non permetteva, allora, per un musicista che volesse organizzarvi la propria esistenza, altre alternative al di fuori dell'ambiente ecclesiastico, per cui troviamo anche il C. attivo in due delle cattedrali dei centri episcopali e precisamente a Spalato dove risulta essere maestro di cappella nel 1612, ma è probabile che occupasse tale carica già da alcuni anni, ed a Lesina dove ricoprì il medesimo ufficio dal 1614 fino alla sua morte che avvenne ivi nel 1644.
Della sua vasta produzione, in parte smarrita, si ricordano le sue composizioni di musica sacra: Canti spirituali a una, due e tre voci appropriati per cantare e sonare nel Clauicembalo Chittarone ò altro Istrumento op. 3, Venezia, G. Vincenti, 1613; Mottetti concertati a due voci con il Basso continuo, lib. I op. 4, Venezia, Amadino, 1613; Salmi et motetti a quattro voci, lib. I op. 9, Venezia, G. Vincenti, 1616; Otto Messe brevi, facili, et ariose, appropriate per cantare nell'organo. A quattro voci pari, composte sopra li otto toni dalla Musica con il Basso continuo, et nel fine le Litanie della Beata Vergine Maria concertate con due Bassi, due soprani o Tenori ..., op. 11, Venezia 1617; Motetti a una voce, op. 13, Venezia, G. Vincenti, 1617; Psalmi, Missa et alia cantica a cinque voci, con organo op. 14, Venezia, Vincenti, 1619; Messa, Salmi et Motetti a sette voci, Venezia, G. Vincenti, 1620; Il terzo Libro delle Messe ariose appropriate per cantar con l'organo. A tre, quattro, cinque et otto voci con alcuni Salmi intieri per il Vespero; in diuersi et variati modi concertati. Con il basso continuo per l'organo, op. 17, Venezia, G. Vincenti, 1624; Missae tribus, 4, 5 et 8 vocibus in organo concinendae Una cum Psalmis Vesp., 2 Choris diuersae modulatis; et aliis Canticis, unica, 2, 3 et 4 voc. con basso continuo, lib. 4 op. 22, Venezia, Vincentius, 1627; Cinque Messe a 2 voci accomodate in modo, che da ogni sorte di voce diuersamente possono essere cantate; con li suoi auertimenti. Et vinti due Motetti à voce sola per tutte le parti cioè Canti, Alti, Tenori & Bassi. Con Otto Sonate per gl'istrumenti, Bassi & Soprani; con la partitura, op. 23, Venezia, Vincenti, 1628; Motetti a voce sola, partiti con la propria parte per cantare, lib. 2 op. 27 (pubblicati da Pietro Zoroleo), Venezia, Vincenti, 1635; una serie di suoi mottetti compare ancora in due raccolte di musiche sacre e cioè nella Corona sacra connexa ex flosculismusicalibus praestantissimorum auctorum ..., edita nel 1626 dagli eredi Phalèse di Anversa ed anche nelle Deliciae sacrae musicae 4 v.,edite da G. Haenlin ad Ingolstadt. Da sottolineare sono le otto sonate i cui soprani, stabilisce l'autore, "possono essere sonati con l'Organo da un solo violino, ò uero Cornetto, senza altro Istrumento Basso se piace; eccetto l'ultima che deue esser sonata con due Violini, o uero un Violino, & un Cornetto". Esse si possono inserire nel novero delle protosonate i cui tempi, eseguiti senza soluzioni di continuità, non avevano un numero fisso ed i cui autori diedero un notevole contributo alla diffusione editoriale della "novella fioritura di musiche per gli strumenti, nelle quali peraltro rimangono indistinte le forme successivamente determinate della sonata da camera e della sonata da chiesa" (Abbiati, p. 233). Le numerose composizioni del C. di carattere profano sono poi indicative del fatto che nelle città della Dalmazia, oltre alla musica sacra, si potesse coltivare, probabilmente "under the influence of the feudal sistem, secular music particularly that of erotical-sentimental type" (A. Josip, p. 19). Ci rimangono inoltre Amorosi concetti Madrigali a voce sola facili per cantare nel Clavicemb. Chitarone o Liuto, lib. I, Venezia, Amadino, 1612; Amorosi concetti il 3. lib. de' Madrigali a 1, et 2voci, op. 7, ibid., Vincenti, 1616; Madrigali et Canzonette a 3 voci con il Bc. per sonare, lib. I op. 12, ibid., Vincenti, 1617; Madrigali a 5, lib. I op. 15; tutte opere queste che testimoniano della capacità del C. "to help the early Italian baroque ... to strike roots in Dalmatia" (Josip, p. 96).
Bibl.: G. Reese, Music in the Renaiss., New York 1954, pp. 578 ss.; Yugoslav Music,a cura di A. Josip, Beograd 1959, pp. 19 s.; A. Putnam, Rhythm in Seventeenth Century Ital. Monody, London 1966, pp. 13 ss.; F. Abbiati, Storia della musica, II,Milano 1967, pp. 232 s.; A. Della Corte, in Die Musik in Gesch. und Gegenwart, II,Kassel 1952, coll. 944 ss.; A. Mondolfi Bossarelli, ibid., XV, Suppl.,ibid. 1973, coll. 1395 s.; E. Vogel, Bibl. der weltlichen Vocalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, Berlin 1892, pp. 158 s.; G. Gaspari, Catalogo della biblioteca musicale di Bologna, III,Bologna 1893, p. 58; W. B. Squire, Catalogue of Printed Music (1487-1800) in the British Museum, I,London 1912, p. 242; C. Sartori, Bibliogr. della musica strumentale italiana stampata fino al 1700, Firenze 1952, pp. 323 s., 403; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des Musiciens, II, p. 233; R. Eitner, Biogr.-bibliogr. Quellen-Lex. der Musiker, I, pp. 386 s.; C.Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 318; Encicl. della Musica Ricordi, I, p. 444.