CRUDELI, Tommaso
Nato a Poppi nel Casentino nel 1703, laureatosi a Pisa in giurisprudenza, visse a Firenze dandovi lezioni d'italiano, specialmente agl'Inglesi che vi capitavano. Accusato di appartenere alla Massoneria (importata a Firenze appunto dagli Inglesi), fu arrestato nel 1739 e chiuso nelle carceri dell'Inquisizione: donde uscì, dopo lunga procedura e molte sofferenze, con l'obbligo di restar confinato a Poppi. Morì nel 1745.
I suoi casi furono la cagione prossima dell'abolizione in Toscana dell'Inquisizione.
Le Poesie del C., stampate la prima volta a Napoli nel 1746, furono proibite dalla congregazione dell'Indice; ma, abolita l'Inquisizione, furono pubblicate nel 1767, seguite due anni dopo da L'arte di piacere alle donne, opuscolo licenzioso già edito a Lucca nel 1762 con la data di Parigi.
Negli scritti licenziosi, nei mirabili apologhi, che derivano dal La Fontaine, nel desiderio di contrapporre alla commedia dell'arte la commedia regolare s'avverte l'imitazione degli scrittori francesi. Tra le sue liriche, nelle quali pare ch'abbia voluto innestare, come dice il Carducci, "la galanteria francese sul tronco del Chiabrera e del Menzini", molto pregio hanno una decina di canzonette e canzoni idilliche, dove il sentimentalismo arcadico è qua e là avvivato, come in La nuotatrice, da potenti tocchi realistici.
Bibl.: G. Carducci, Prefaz. ai Poeti erotici del sec. XVIII, Firenze 1868 e in Opere, XIX, pp. 10-12, 322-24; F. Sbigoli, T. C. e i primi frammassoni a Firenze, Milano 1884; P. Toldo, Fonti e propaggini ital. delle Favole del La Fontaine, in Giorn. stor. d. letter. italiana, LIX (1911), pp. 1 segg., 249 segg.