Tommaso d'Aquino
Tommaso d’Aquino (Roccasecca, Frosinone, 1221 - Fossanova, Latina, 1274) teologo e filosofo italiano, canonizzato santo nel 1323 da papa Giovanni xxii. La sua formazione intellettuale avvenne dapprima nell’università di Napoli, dove frequentò la facoltà delle arti; maturata la decisione di entrare nell’ordine domenicano, nonostante l’opposizione dei genitori, si trasferì nello studio dei frati predicatori di Parigi e qui frequentò la facoltà di teologia sotto la guida di Alberto Magno. Dopo quattro anni di soggiorno a Colonia, al seguito di Alberto, nel 1252 Tommaso tornò a Parigi per iniziare la carriera universitaria. Negli anni del primo magistero parigino, compose il De ente et essentia, breve trattato di terminologia filosofica, oltre a commenti a opere di Boezio, Dionigi Aeropagita e Pier Lombardo. Pur nel rispetto del pensiero degli autori esaminati, in questi scritti Tommaso lascia trasparire un orientamento personale circa il metodo teologico e i rapporti tra teologia e filosofia, riservando inoltre molta attenzione alle nuove problematiche culturali che l’Occidente cristiano stava elaborando, legate soprattutto alla diffusione delle traduzioni latine degli scritti di Aristotele e dei filosofi arabi. Da qui anche la sua attenzione alla logica. Nel decennio 1259-69 Tommaso soggiornò in diverse città d’Italia, impegnato prima come professore, poi come teologo della corte pontificia; contemporaneamente egli si dedicò alla stesura di commentari alle principali opere aristoteliche: dalla Metafisica alla Fisica, al Trattato sul cielo, all’Etica a Nicomaco. In questa singolare impresa, Tommaso ebbe come modello la grande parafrasi di Aristotele fatta da Alberto Magno; preferì tuttavia impegnarsi in un minuzioso commento letterale del testo, nell’intento di meglio attingere all’impianto speculativo e alla disposizione organica delle opere aristoteliche.
Lo sforzo di comprensione e di assimilazione di autori diversi fra loro, quali erano i padri della chiesa e i maestri di scuola peripatetica, portò Tommaso a progettare una nuova sintesi del pensiero cristiano, che da un lato assumesse i contenuti essenziali della millenaria tradizione teologica e dall’altro lato non precludesse l’acquisizione del rigoroso metodo di indagine proprio della sistemazione aristotelica del sapere. Da qui le sue maggiori opere che tuttavia non attengono all’ambito logico bensì a quello teologico: la Summa contra gentiles (la critica più recente colloca la composizione di quest’opera negli ultimi anni di vita di Tommaso, tra il 1269 e il 1273) e la Summa theologiae (iniziata nel 1266 e rimasta incompiuta alla morte dell’autore). Il pensiero filosofico e teologico di Tommaso si basa sulla sua rivendicazione del carattere di scienza della teologia. La filosofia gode di una propria autonomia, garantita dalla struttura della mente umana, capace, per volontà del creatore, di giungere alla verità. Teologia e filosofia sono pertanto due vie di accesso all’unica verità; esse trovano un punto di incontro nella teologia razionale, che comprende alcune verità (esistenza e attributi personali di Dio, immortalità dell’anima dell’uomo) le quali, pur essendo contenute nella rivelazione, sono dimostrabili con procedimenti razionali. Quanto alla dottrina aristotelica dell’intelletto, Tommaso si distaccò dall’interpretazione di Averroè sull’esistenza di un unico intelletto per tutta la specie umana: in ogni uomo si deve ammettere la presenza di una facoltà intellettiva, dotata di una duplice funzione, quella di astrarre le rappresentazioni sensibili dalle determinazioni spazio-temporali e quella di ricevere la rappresentazione astratta, in modo da conoscerla nella sua carica di universalità concettuale. Attraverso i concetti si costruisce il mondo della conoscenza: pur essendo prodotto dall’intelletto, il concetto universale ha un suo fondamento nella realtà extramentale, dove esiste allo stato potenziale. L’individualità è conferita agli enti dalle determinazioni quantitative della materia, mentre l’universalità è il risultato del processo astrattivo dell’intelletto (→ logica).