ROSSI, Tommaso
ROSSI, Tommaso. – Nacque a San Giorgio la Montagna, nei pressi di Benevento, il 21 dicembre 1673 da Ottavio, farmacista, e da Silvia Simonetto.
Rimasto orfano della madre a otto anni e, poco tempo dopo, anche del padre, dall’età di diciotto anni soggiornò a Napoli, impegnato nello studio del diritto. Fu ordinato prete nel 1697 dall’arcivescovo Vincenzo Maria Orsini e nel 1698 si trasferì a Montefusco, in qualità di canonico della chiesa palatina di S. Giovanni del Vaglio, incarico al quale, dal 1704, affiancò quello di rettore di S. Maria della Piazza. Fece ritorno a San Giorgio nel 1729, come nuovo abate del collegio canonicale, e fu soltanto l’anno seguente, nel 1730, che si laureò in utroque jure.
Di Rossi sono pervenute tre opere a stampa: le Considerazioni di alcuni misterj divini raccolte in tre dialoghi, edite a Benevento nel 1724, nelle quali l’autore mostra come non vi sia contraddizione alcuna tra scienza e fede e l’uomo di fede possa – e anzi debba – perseguire la conoscenza; Dell’animo dell’uomo disputazione unica nella quale si sciolgono principalmente gli argomenti di Tito Lucrezio Caro contro all’immortalità, serrata difesa dell’immortalità dell’anima individuale in opposizione alla rinascita del pensiero epicureo-atomista in ambiente napoletano, che vide la luce nel 1736, con ogni probabilità a Napoli, ma recando sul frontespizio l’indicazione tipografica di Venezia; Della mente sovrana del mondo. Disputazione tripartita, magnum opus dell’autore, pubblicato a Napoli nel 1743.
La ‘disputazione’ si propone di stabilire oggetto e metodo della conoscenza scientifica. Scopo primario della scienza è la definizione dei livelli di comunicazione che attraversano la realtà, in ambito fenomenico e intelligibile. Al centro della trattazione vengono dunque posti i concetti di materia e di mente: mentre la prima, per sua natura solida e densa, è sorda alle sollecitazioni esterne e incapace di elaborare informazioni nonché di autoriflessione, la mente umana – in rapporto diretto e privilegiato con quella divina – è in grado di costruire griglie concettuali atte all’organizzazione delle conoscenze in forma non casuale. Gli obiettivi polemici del sistema filosofico di Rossi sono diversi: il cartesianesimo, con la sua netta separazione di res cogitans e res extensa; la negazione lockiana delle idee innate; l’ontologia spinoziana, che nega la rigida distinzione tra le due res, sancendo però, ad avviso di Rossi, la superiorità della materia; e, non ultima, l’antropologia spinoziana che, nel fare dell’uomo un mixtum di mente e materia, privilegia, secondo l’abate, la sfera corporale, a discapito di quella intellettiva.
Degne di nota sono, infine, l’ode in distici latini che Rossi compose nel 1740 (Egregio Supremo Viro quum impendere fata, Napoli, Biblioteca nazionale, sez. manoscritti, col. XI, AA, 17, f. 15) in occasione della morte del duca Giuseppe Brunassi, e le due lettere e il sonetto – All’eruditissimo Signor don Gioan Battista Vico lume della eloquenza e facondissimo lettore di essa nella pubblica Università di Napoli, risalente al 1724 circa – rivolti a Vico. Fu proprio al filosofo napoletano che Rossi mandò in lettura le Considerazioni e Dell’animo dell’uomo, riscuotendo la sua approvazione.
Dopo aver interamente dedicato la sua vita allo studio e agli impegni pastorali, morì a Benevento il 19 settembre 1743, all’età di settant’anni.
Opere. Le opere di Rossi sono edite a cura di A. De Spirito, Roma 2006. Del testo più conosciuto del filosofo, Della mente sovrana del mondo, vi è anche un’edizione più recente, a cura di R. Evangelista, Napoli 2014.
Fonti e Bibl.: San Giorgio del Sannio, Ar-chivio parrocchiale, Libro de’ battezzati dal 1673 al 1802, f. 3, n. 11; Libro dei morti dal 1686 al 1770, f. 64, n. 355.
P.E. Tulelli, Intorno alla vita ed alla dottrina filosofica di T. R., in Atti dell’Accademia Pontaniana, 1857, vol. 7, pp. 86-291; Id. Vita e opere di G.B. Capasso e T. R., Napoli 1857; P. Ragnisco, T. R. e Benedetto Spinoza. Saggio storico-critico, Salerno 1873; V. Lilla, T. R. critico di Lucrezio Caro, in Atti dell’Accademia Pontaniana, 1894, vol. 24, pp. 1-25; Id., Di un precursore sconosciuto di Antonio Rosmini, ibid., 1895, vol. 25, pp. 1-31; Id., La genealogia delle idee secondo la mente di T. R., Torino 1899; Id., Medesimezza delle dottrine più fondamentali di G.B. Vico e T. R., in Atti dell’Accademia Pontaniana, 1899, vol. 29, pp. 1-24; L. Ventura, T. R. e la sua filosofia, Genova 1912; E. Garin, Storia dei generi letterari italiani. La filosofia, II, Milano 1947, pp. 333-335; A. Cervone, La metafisica di T. R. Dall’ontologia «della presenza» all’antropologia del «mirabil composto», in Rivista storica del Sannio, 2006, n. 2, pp. 229-256; M. Sanna, La Disamina del sistema dello “Spinosa” di T. R., in Ontologia e temporalità. Spinoza e i suoi lettori moderni, a cura di G. D’Anna - V. Morfino, Milano 2012, pp. 185-193.