TONTINA
. Lorenzo Tonti (1630-1695), banchiere napoletano, ideò e propose al cardinal Mazzarino, nell'intento soprattutto di facilitare allo stato la contrazione di prestiti, una specie di operazione vitalizia, cui fu dato il nome di "tontina", e da cui in parte derivarono le assicurazioni sulla vita.
Lo stato doveva favorire la costituzione di una mutua, fornendo il capitale iniziale, e provvedere alla liquidazione delle rendite vitalizie (che si accrescevano man mano che la morte diminuiva il numero dei soci) e allo stato toccava in definitiva il capitale sociale. Il primo esperimento di tal genere (Tontina reale, autorizzata nel 1653) fallì; il progetto del Tonti fu tuttavia ripreso e attuato più volte, in seguito, soprattutto in Francia e in Inghilterra, sia per procurare fondi al governo, sia per soccorrere imprese private pericolanti. La tecnica del sistema era però primitiva e in gran parte errata e col perfezionarsi della matematica attuariale e quindi dell'industria assicuratrice, le associazioni tontinarie decaddero. In Italia esse sono state disciplinate dalla legge 26 gennaio 1902 (che le ha assoggettate a previa autorizzazione e vigilanza ministeriale) e quindi vietate dalla legge 4 aprile 1912 che ha attribuito il monopolio delle assicurazioni sulla vita all'Istituto nazionale delle assicurazioni.