Torace
Il torace (dal latino thorax, greco ϑώραξ, "corazza, torace") è la regione del tronco compresa tra il collo e l'addome. La sua componente scheletrica, denominata gabbia toracica, delimita e sostiene le cavità polmonari, la cavità pericardica e il mediastino (v. vol. 1°, II, cap. 6: Torace).
La regione toracica è separata dal collo da una linea virtuale che, partendo dal giugulo e seguendo il decorso delle clavicole, giunge agli acromion delle scapole passando per l'apofisi spinosa della settima vertebra cervicale. Inferiormente, la delimitazione superficiale tra torace e addome è rappresentata da una linea che, dall'estremità inferiore dello sterno e seguendo l'arcata costale, si porta posteriormente all'apofisi spinosa della dodicesima vertebra spinale. Internamente, le delimitazioni della cavità toracica sono solo parzialmente sovrapponibili ai limiti superficiali, in quanto l'apice della cavità addominale, separata dalla cavità toracica dalla cupola diaframmatica, si spinge al di sotto delle arcate costali. Le pareti che delimitano la cavità toracica sono costituite, posteriormente, dalle dodici vertebre toraciche, e, anteriormente e lateralmente, da altrettante coste, dai muscoli intercostali e dallo sterno. Il torace è inoltre connesso con il cinto scapolare, e, quindi, agli arti superiori. Le coste e lo sterno formano la gabbia toracica, la quale, oltre a proteggere gli organi interni, serve da supporto per l'inserzione dei muscoli che coadiuvano il diaframma nei movimenti respiratori. Delle dodici coste che si originano dalle vertebre, solo le prime sette paia superiori (coste vere o vertebre sternali) raggiungono la parete anteriore del torace, connettendosi con lo sterno. Le cinque paia di coste inferiori (coste false) non si attaccano direttamente allo sterno: l'ottavo, il nono e il decimo paio di coste (coste vertebrocondrali) si fondono tra loro e con il settimo paio di coste tramite le cartilagini costali, mentre l'undicesimo e il dodicesimo paio di coste rimangono libere (coste fluttuanti). I movimenti costali determinano modifiche della posizione dello sterno: l'abbassamento delle coste sposta lo sterno posteriormente, l'innalzamento anteriormente. Il risultato finale è una variazione di ampiezza e profondità della gabbia toracica, con conseguente aumento o diminuizione del suo volume e del controllo degli atti respiratori (v. respirazione). Nella cavità toracica sono localizzate: le cavità pleuriche destra e sinistra, delimitate dalla sierosa pleurica e contenenti i polmoni; il mediastino, uno spazio laminare connettivale interposto tra le cavità pleuriche, nel quale si trovano la trachea, i grossi bronchi, l'esofago; e, infine, la cavità pericardica, nella quale sono situati il cuore, i grossi vasi e il dotto toracico. La regione toracica comprende inoltre anteriormente quella mammaria. La forma generale del torace è riconducibile a quella di un cono tronco con base superiore. Esso tende a essere più lungo e largo negli uomini, mentre nelle donne è più corto e stretto. La presenza della cavità pericardica determina in genere uno sviluppo lievemente più marcato del torace a sinistra. Un valore antropometrico interessante è rappresentato dall'indice toracico, determinato dal rapporto percentuale tra diametro trasverso e diametro anteroposteriore. Questo indice, piuttosto basso nell'infanzia, aumenta con lo sviluppo e risulta generalmente maggiore negli uomini rispetto alle donne. L'indice toracico appare influenzato dal clima e dall'altitudine, fattori ambientali correlati con diverse esigenze respiratorie: risulta, infatti, più alto nelle popolazioni che vivono nei paesi caldi, più basso negli eschimesi e nelle popolazioni che vivono in alta montagna, caratterizzate da un torace piuttosto ampio.
Le variazioni che la regione toracica mostra nel corso dell'evoluzione dei Vertebrati sono legate alla necessità di garantire un'efficiente protezione e funzionalità degli organi che in essa sono contenuti e appaiono correlate con il passaggio dall'ambiente di vita acquatico a quello terrestre, seguendo gli adattamenti generali del tronco dettati dal cambiamento nei sistemi di locomozione. Le coste, assenti nei Ciclostomi (lampreda), compaiono nei Pesci cartilaginei e possono svilupparsi longitudinalmente lungo tutto il tronco, sia dorsalmente (coste dorsali), sia ventralmente (coste ventrali). Nei Pesci, nei quali la ventilazione delle branchie viene garantita dal flusso d'acqua e la componente scheletrica più importante per il movimento è rappresentata dalla colonna vertebrale, le coste risultano poco sviluppate e lo sterno è assente. Estremamente importante come punto di inserzione dei muscoli pettorali, lo sterno fa la sua comparsa negli Anfibi e diviene particolarmente sviluppato negli Uccelli nei quali, a eccezione dello struzzo, mostra una struttura accessoria, la carena, che, insieme a esso, serve da attacco per i muscoli che imprimono il movimento alle ali. Le lunghe e potenti coste dorsali presenti nei Vertebrati tetrapodi, derivate dalle coste dorsali dei Pesci, si evolvono allo scopo di garantire il sostegno agli organi della cavità toracica e di quella addominale man mano che, con lo sviluppo degli arti, il tronco si solleva e si allontana dalla superficie. Contemporaneamente, le coste permettono l'inserzione di una muscolatura pettorale robusta, con sviluppo di lamine muscolari connesse a ognuna di esse, necessarie per sostenere i movimenti respiratori nonché la locomozione in animali che possono avere una velocità di spostamento notevole. Originariamente le coste erano presenti lungo tutto il corpo; il loro numero si è ridotto anteriormente nei Tetrapodi, in seguito alla specializzazione della regione del collo e, nei Primati, anche posteriormente, come conseguenza della progressiva verticalizzazione del tronco e dello sviluppo della pelvi. Nell'uomo, rispetto a quanto è avvenuto negli altri Primati, la comparsa del bipedismo ha determinato uno sviluppo maggiore del muscolo sternocleidomastoideo, il quale si oppone allo spostamento del capo all'indietro, mentre poco sviluppati risultano i muscoli propulsori del tronco e dell'arto superiore, a vantaggio dei muscoli della coscia e della gamba.
Deformità congenite oppure acquisite della gabbia toracica possono variamente alterare la configurazione del torace: nel torace conico si ha l'abnorme ristrettezza dell'estremo superiore; nel torace piriforme, a pera rovesciata, è caratteristica l'eccedenza delle masse muscolari del cingolo scapolare; nel torace a imbuto, è nota dominante una depressione imbutiforme dello sterno; nel torace da calzolaio, messo in rapporto con l'atteggiamento professionale di questi lavoratori, si osserva il rientramento dello sterno; nel torace carenato, la mancata inclinazione anteriore delle costole spinge in avanti lo sterno che ricorda così la carena degli Uccelli. Il torace può inoltre essere cifotico, scoliotico, cifoscoliotico per la deviazione dell'orientamento delle coste in rapporto alle deformazioni del rachide. Relativamente frequente è il torace a botte, caratterizzato dall'espansione in atteggiamento espiratorio costante, tipico dell'enfisema polmonare; retrazioni ed espansioni che interessano un solo emitorace possono, invece, essere l'esito di un trauma (fratture di molte coste), di un intervento chirurgico (toracoplastica), di una pleurite, di un empiema ecc. La patologia del torace riguarda essenzialmente gli organi contenuti nella cavità; le affezioni delle pareti, di natura medica (herpes zoster ecc.) o d'interesse chirurgico (come, per es., fratture e tumori costali ecc.), sono meno importanti. La chirurgia toracica, che comprende interventi diretti sugli organi del torace e su quelli del collo (gozzo retrosternale) e dell'addome (fegato, stomaco, surrene ecc., aggredibili per via toracica), come pure interventi diretti al trattamento di affezioni delle pareti toraciche (asportazione di cisti, focolai di osteomielite costale ecc.), prevede la toracotomia (asportazione a tutto spessore di un tratto della parete toracica), la toracoplastica (asportazione di una serie di coste, volta all'ottenimento del collasso terapeutico del polmone), la toracolaparotomia (apertura chirurgica delle pareti toracica e addominale), infine alcune manovre terapeutiche e semiologiche strumentali (toracocentesi, toracoscopia). .
bibl.: Gray's anatomy, ed. P.L. Williams et al., Edinburgh, Churchill Livingstone, 198937 (trad. it. Bologna, Zanichelli, 19933); e. padoa, Manuale di anatomia comparata dei Vertebrati, Milano, Feltrinelli, 199615; a.s. romer, t.s. parson, The vertebrate body, Philadelphia, Saunders, 19866 (trad. it. Anatomia comparata dei Vertebrati, Napoli, SES, 19872); k. schmidt-nielsen, Animal physiology. Adaptation and environment, Cambridge, Cambridge University Press, 19833 (trad. it. Padova, Piccin-Nuova libraria, 1988).