Cerchi, Torrigiano de'
, Delle identificazioni proposte per l'ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto (If III 60), una tra le meno accettabili è questa con T. de' C. accolta da J.C. Tarver, traduttore dell'Inferno in prosa francese, sulla scia di una nota del Lombardi (" piuttosto che a s. Pier Celestino... penserei a qualche concittadino dello stesso Dante, il quale, o per non ispendere danaro o per altro vil motivo ricusando di sostenere il partito de' Bianchi, cagione fosse di gravissimi avvenuti guai, tanto al Poeta, che a que' del suo partito ").
Secondo il Tarver, T. de' C. " aurait pu... rendre des grands services, en acceptant la seigneurie de Florence, qui fut offerte par les magistrats et par le peuple; mais... la refusa, soit par lâcheté ou par avarice "; sarebbe inoltre il solo tra i personaggi proposti (Celestino V, Esaù, Diocleziano) che D. poteva ‛ riconoscere ', e l'unico ad aver ‛ rifiutato ', " tandis que les trois autres ont renoncé à ce qu'ils possedaient déjà ".
Non abbiamo però alcun ricordo specifico che a un C. - e a T. in particolare - sia mai stata offerta la signoria di Firenze, e che egli l'abbia rifiutata; non appare tale infatti neppure il passo del Compagni (II 21) - dal quale con ogni probabilità discende la parafrasi del Tarver, che la dovette leggere nel Lombardi - in cui si narra che, dovendosi apprestare in Firenze le difese contro Carlo di Valois, " per la paura... e per l'avarizia i Cerchi... per non dar mangiare a' fanti, e per loro viltà niuna difesa né riparo feciono "; e proprio T. de' C. fu in quell'occasione " confortato che si fornisse e apparecchiassesi alla difesa e agli altri amici il dicesse, e che fosse valente uomo. Non lo feciono, perocché per viltà mancò loro il cuore... il perché dierono le chiavi della città a Messer Carlo ". Il fatto si riferisce comunque al 1301, ed è impensabile che D. commettesse un tanto grossolano errore cronologico. Inoltre se, come è probabile (né il Lombardi né il Tarver lo precisano), si tratta qui di T. di Cerchio de' C., D. avrebbe incontrato l'ombra di un uomo che era ancora tra i vivi (e nel 1300 vivo era ancora, comunque, anche T. di Torrigiano, fratello di Vieri).
Bibl. - D.A., L'Enfer traduit en franfais accompagné de notes explicatives... par J.C. Tarver, Londra 1824, II 47-48; F. Mazzoni, Saggio di un nuovo commento alla D.C., Firenze 1967, 405.