tossicosi
Manifestazione morbosa legata alla diffusione nell’organismo di sostanze tossiche endogene (tossiemia). Clinicamente si manifesta per lo più con abbattimento, prostrazione, deperimento organico, oltre ai sintomi della malattia causale. Tali possono essere malattie tossinfettive (difterite, tetano, colera, ecc.), sindromi legate a turbe del ricambio (acidosi diabetica, soprattutto), insufficienza grave del fegato o del rene, ecc., intossicazioni da farmaci. T. gravidica: nome comune a sindromi proprie della gravidanza (pertanto dette anche gestosi) a impronta genericamente endotossica, con patogenesi connessa alla liberazione di metaboliti placentari e a un’abnorme reazione dell’organismo materno. Tali sindromi, assai diverse per entità e lineamenti clinici, insorgono quasi esclusivamente nel primo o nel terzo trimestre di gravidanza, risparmiando di solito il periodo intermedio. Nelle t. del primo trimestre dominano l’iperemesi e vari disturbi neurovegetativi (tachicardia, crisi di vasodilatazione, discinesia delle vie biliari, scialorrea, ecc.); in quelle del terzo, la nefropatia gravidica che può talora culminare nell’eclampsia (➔ preeclampsia). T. del lattante: termine che, genericamente e senza riferimenti di natura eziologica, designa ogni sindrome contrassegnata da gravi fenomeni tossici, che colpisce soprattutto il lattante alimentato artificialmente e che si manifesta, tra l’altro, con diarrea, dispepsia, inappetenza, segni di malnutrizione, torpore.