Jansson, Tove Marika
Scrittrice e disegnatrice finlandese di lingua svedese, nata a Helsinki il 9 agosto 1914 e morta ivi il 27 giugno 2001. Figlia dello scultore V. Jansson e di S. Hammarsten, illustratrice svedese, si indirizzò precocemente verso gli studi artistici, che iniziò a Stoccolma nel 1929 e continuò in Finlandia, dal 1933 al 1937, e a Parigi, dove soggiornò nel 1938.
Universalmente nota come creatrice della fortunata serie di libri illustrati per l'infanzia che narrano le poetiche storie dei Mumin, fu anche pittrice, illustratrice di classici letterari come The Hobbit (1962) di J.R.R. Tolkien e Alice's adventures in wonderland (1966) di L. Carroll, e autrice di romanzi destinati al pubblico adulto. Tra i numerosi premi da lei ricevuti si ricorda il Svenska Akademiens Stora Pris (Gran premio dell'Accademia svedese, 1994) e il premio per la cultura conferitole dalla American-Scandinavian Foundation (1996). Nel 2002 è stato inoltre istituito il premio della cultura dell'infanzia a lei intitolato.
Dopo aver iniziato giovanissima a collaborare con Allas krönika (1928) e soprattutto, a soli 15 anni, con la famosa rivista satirica Garm, nel 1933 esordì con il suo primo libro illustrato, scritto già tre anni prima e pubblicato con il titolo Sara och Pelle och näckens bläckfiskar (Sara e Pelle e le seppie dello spirito delle acque), ma firmato con lo pseudonimo di V. Haij. Completati gli studi, dopo aver compiuto negli anni Trenta del secolo scorso molti viaggi in Germania, Italia e Francia, si stabilì definitivamente a Helsinki, dove continuò la sua attività artistica e partecipò con le sue opere a numerose esposizioni. Nei primi anni Quaranta J. era considerata una tra le più promettenti artiste finlandesi.
Al di là del suo precoce esordio, la sua attività di scrittrice e illustratrice cominciò davvero a profilarsi nel 1945 con la prima storia della serie sui Mumin, Småtrollen och den stora översvämningen (I piccoli troll e la grande inondazione), seguita l'anno successivo da Kometjakten (trad. it. Caccia alla cometa, 2002). Nel 1948 il terzo libro, Trollkarlens hatt (trad. it. Il cappello del gran Bau, 1990), fu tradotto subito in inglese e in seguito in molte altre lingue, determinando da allora il successo internazionale della Jansson. Il favore del pubblico accompagnò la fortunata serie fino all'ultimo volume, Sent i november (Alla fine di novembre) che, nel 1970, concluse la sua carriera di scrittrice per l'infanzia. Dal 1953 al 1959 la striscia con i Mumin era uscita sull'Evening news di Londra con i disegni e i testi dell'autrice che, in seguito, ne lasciò la responsabilità al fratello L. Jansson. Rifiutato dall'editore nel titolo del primo volume della serie, il nome dei Mumin si impose nel tempo a un pubblico sempre più vasto, conquistando l'Europa negli anni Cinquanta e a poco a poco, nel decennio successivo, anche l'Oriente, generando, dopo la cessione del marchio da parte dei fratelli J., un vasto mercato di cartoni animati e giocattoli, diritti televisivi e teatrali.
L'attività letteraria della J. non si limitò alla letteratura per ragazzi. Del 1968 è il volume autobiografico Bildhuggarens dotter (La figlia dello scultore), che narra gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza. A partire dagli anni Settanta, con l'interruzione della serie dei Mumin, la scrittrice si dedicò definitivamente a scrivere per un pubblico più maturo. È il caso di Sommarboken (1972; trad. it. Il libro dell'estate, 1988), in cui la piccola protagonista impara sulla propria pelle le contraddizioni e la complessità della vita, e di Den ärliga bedragaren (1982; trad. it. L'onesta bugiarda, 1988) che, contrapponendosi alla produzione per l'infanzia, rappresenta e mette in scena, con le due protagoniste, un distacco dall'illusione e uno scontro con la cruda realtà nell'incontro fra due caratteri diametralmente opposti.
bibliografia
Resa med Tove: en minnesbok om Tove Jansson, a cura di H. Svensson, Esbo 2002; Ch. Björk, Tove Jansson: mycket mer än Mumin, Stockholm 2003.