Tracia
Regione della Penisola Balcanica affacciata sul Mar Nero, oggi ripartita tra Grecia, Turchia e Bulgaria. Già nota ai poeti lirici greci, la T. entra nella storia con la spedizione scitica di Dario (513 a.C.), cui seguì l’occupazione persiana nel 492. Dopo le guerre persiane vi ebbero forte influenza gli ateniesi, mentre a occidente i macedoni si spingevano sino allo Strimone. Contro questa duplice ingerenza, si costituì un forte regno della tribù degli odrisi, che raggiunse la massima potenza e floridezza economica sotto Coti I (383-360). Alla sua morte però il regno si spezzò in tre parti e, poco dopo (342-341), tutta la T. cadde sotto il dominio di Filippo II di Macedonia: tuttavia si ebbero vari torbidi sotto di lui e sotto Alessandro Magno, sinché Lisimaco vi costituì un forte regno. Alla morte di quest’ultimo, oltre a un sopravvissuto regno odrisio, si costituì anche un regno celtico, che durò poi sino alla fine del 3° sec., mentre sulla costa dominavano i Seleucidi, sostituiti poi dai Tolomei. Sulla fine del 3° sec., tra Macedonia e Siria, che si contendevano la regione, intervennero i romani assegnando il Chersoneso al re di Pergamo, e dopo la battaglia di Pidna (168) gli odrisi passarono di fatto sotto il protettorato romano. Nel 129 il Chersoneso e la costa vicina furono annessi alla provincia di Macedonia; i romani però dovettero spesso intervenire a domare popolazioni indigene; specialmente costituì un vero pericolo il forte regno creato intorno al 55 dal daco Burebista, che si estese sino alla costa. Una dinastia indigena fondata da Sadala regnò poi come cliente di Roma, e si conservò, con varie vicende, sino all’assassinio di Remetalce nel 46 d.C. Allora Claudio annetté la T. direttamente all’impero, affidandola a un procuratore imperiale; Traiano poi la sottomise a un legato di rango pretorio residente a Perinto. La provincia andava dal Nesto al Ponto Eusino, e a nord, oltre l’Emo, confinava con la Mesia. I romani crearono centri cittadini alla greca, mediante fondazione di colonie: Claudio fondò Aspri, Vespasiano Deultum e Flaviopoli, Traiano, dopo la conquista della Dacia, Plotinopoli, Marcianopoli, Traianopoli, Nicopoli all’Istro e al Nesto, Adriano fondò Adrianopoli. Gli indigeni fornivano a Roma degli ottimi soldati; Roma a sua volta curò particolarmente la viabilità della regione, così importante quale passaggio dall’Oriente all’Occidente. Dal 3° sec. d.C. con l’invasione gotica cominciarono disordini, che si susseguirono poi quasi continui; alle invasioni barbariche si aggiunsero le lotte tra imperatori di Oriente e di Occidente. Con Diocleziano la diocesi di T. fu divisa in 4 province, T., Rodope, Emimonto ed Europa, alle quali si aggiunsero la Mesia Inferiore e la Scizia. Nel 5° sec. con i goti premettero sulla T. anche gli unni e poi i bulgari; difesa validamente dagli imperatori di Bisanzio, nel 7° sec. la regione divenne un tema dell’impero bizantino. Nel 1361 i turchi s’impadronirono di Adrianopoli, che fu per qualche tempo la loro capitale. Dal 1453 al 1878 tutta la T. fu sotto il dominio ottomano. Per il Trattato di Berlino (1878) la parte settentr. della regione fu posta sotto amministrazione autonoma, con il nome di Rumelia orientale, e nel 1885 fu incorporata nel territorio della Bulgaria. Dopo le guerre balcaniche, nel 1913 per i trattati di Bucarest (tra Bulgaria e Grecia) e di Costantinopoli (tra Bulgaria e Turchia) la T. occid. (tra i fiumi Mesta e Marizza) passò alla Bulgaria, mentre la T. orient. (a E del fiume Marizza) fu riconosciuta alla Turchia; la Bulgaria ottenne anche di occupare un piccolo territorio sul Mar Nero nella zona di Malko Târnovo. Dopo la Prima guerra mondiale, per il Trattato di Neuilly (1919) il dominio bulgaro sulla T. occid. fu limitato alla valle del fiume Arda; il resto della T. occid., sulla costa egea, fu assegnato alla Grecia. Per il Trattato di Sèvres (1920) anche la T. orient. fu assegnata alla Grecia, ma la Conferenza di Losanna (1923) la restituì alla Turchia. Durante la Seconda guerra mondiale, la Bulgaria occupò tutta la T. egea; restituì poi questi territori nel 1945.