tracking error
Misura dello scostamento fra i rendimenti realizzati da un gestore professionale di portafogli e quelli di uno di riferimento (➔ benchmark). ● La questione ha assunto rilevanza dal momento in cui si è constatato che la semplice analisi statistica della media dei rendimenti realizzati da un gestore può dare una rappresentazione distorta della sua efficienza. I gestori professionali tendono infatti a qualificarsi come specialisti nel trattamento di portafogli orientati a particolari segmenti settoriali e/o geografici; ciò che conta allora non è tanto il rendimento assoluto (dipendente dall’andamento del comparto) dei loro fondi, ma quello relativo al confronto con gli altri specialisti dello stesso segmento.
Si dicono tracked funds quei fondi che, per rendere possibile tali confronti e individuare in modo trasparente la loro tipologia, dichiarano un benchmark elaborato da agenzie indipendenti, tipicamente un indice settoriale o geografico o comunque relativo al segmento presidiato.
Per imitare perfettamente un indice, basta seguire la strategia (passiva, tipica dei fondi tracked index) di costruire un portafoglio che riproduca esattamente la sua composizione. In alternativa, si può cercare di riprodurre l’indice, anzi di superarlo, con una strategia di imitazione (attiva, tipica dei closet tracker) basata su un limitato numero di titoli. Dopo aver individuato tale obbiettivo, il calcolo del t. e. prevede le seguenti fasi: si sceglie una unità di tempo di riferimento (per es. un giorno lavorativo di borsa, o una settimana o un mese borsistico) per il calcolo dei rendimenti periodali lordi, intesi come logaritmo naturale (in base e) del rapporto fra prezzi di fine periodo e prezzi di inizio periodo; si calcola la sequenza dei rendimenti storici ottenuti in un certo arco temporale (per es. gli ultimi 3 anni) con n rilevazioni, sia dal gestore (xi) sia dall’indice (yi), e se ne calcola il RMSE (Root Mean Square Error)
Se questo indice assume valori elevati, il portafoglio non ha tenuto fede alle proprie promesse di saper imitare il riferimento. Quando ciò si unisce a rendimenti medi inferiori a quelli del benchmark, è un segnale di costi di gestione troppo elevati in una strategia passiva o di scarsa abilità nel riprodurre il benchmark con una attiva.
Il rapporto che ha a numeratore la media delle differenze (xi−yi) e a denominatore il t. e. è una misura aggiustata al rischio di performance del gestore.