TRADIZIONALISMO
. È l'ossequio verso le forme, gli usi, le regole trasmesse dagli avi. In particolare è l'indirizzo che in Francia, nel periodo della Restaurazione, ha combattuto il razionalismo, giudicato responsabile dell'anarchia e degli orrori del Terrore.
Mentre il St.-Martin e il De Maistre insistevano sul principio dell'autorità, L.-G.-A. de Bonald ha opposto alle teorie illuministiche l'idea della tradizione. Il grande errore del sec. XVIII consisteva, secondo il de Bonald, nell'aver creduto che la ragione individuale fosse in grado di raggiungere la verità e di guidare la società umana. Al contrario, la vita spirituale degli uomini, affermava il de Bonald, è un prodotto della tradizione, si fonda cioè sul linguaggio, che non è una creazione degli uomini, bensì dono di Dio. La parola divina è la sorgente di ogni verità e il sapere umano è sempre soltanto una partecipazione a questa verità. Questa teoria del linguaggio, che, in quanto reazione estrema al sensismo del Condillac, trova il suo posto nella storia delle dottrine estetiche, si riallacciava a sua volta al principio dell'autorità del De Maistre: la depositaria della tradizione della parola divina era, secondo il de Bonald, la Chiesa, alla quale spettava la suprema direzione della società umana.
Idee analoghe, ma in forma fantastica, sono state sostenute da P.-S. Ballanche. Aderirono parzialmente a questo indirizzo H.-F.-R. de La Mennais e V. Gioberti. L'eclettico V. Cousin vi attinse degli elementi che conciliò con la dottrina hegeliana dello spirito oggettivo.
Bibl.: J. Lupus, Le Traditionalisme et le Rationalisme examinés au point de vue de la philosophie et de la doctrine catholique, Liegi 1859.