Vedi TRAIANO dell'anno: 1966 - 1997
TRAIANO (v. vol. VII, p. 962)
Nel corso degli ultimi trent'anni il numero dei ritratti dell'imperatore T. si è costantemente accresciuto. Lasciando da parte i pezzi dubbi, quelli che non sono ancora stati pubblicati o, comunque, che lo sono stati in maniera non soddisfacente, la ricerca sull'iconografia può attualmente contare su 125 ritratti. Tuttavia la documentazione su queste opere, parte delle quali è di grande valore, è ancora inadeguata, tanto che non è possibile al momento affermare l'autenticità di alcune copie né risolvere questioni riguardanti lo stile.
Se da una parte si è, nel frattempo, giunti a un accordo tra gli studiosi circa l'identificazione dei ritratti di T. (p.es. il ritratto clipeato in bronzo di Ankara non raffigura T.), le questioni concernenti la tipologia ritrattistica e la cronologia sono in parte ancora insolute. Inoltre, non si può dubitare del fatto che la successione di alcuni tipi ritrattistici non è così ovvia come si potrebbe supporre in base alla classificazione operata dal Gross.
Le fisionomie dei singoli tipi ritrattistici sono molto simili fra loro e, come nel caso di Adriano, possono essere distinte soltanto tramite un'analisi delle diverse acconciature. Le capigliature rispondono tutte al tipo a ciocche lunghe, pettinate sulla fronte, che nel caso di T. si presentano in tutte le possibili varianti. L'evoluzione intenzionale di pettinatura sulle altre rappresenta decisamente uno dei più importanti criteri per la successione cronologica dei tipi ritrattistici.
La vistosa somiglianza che si nota tra pettinature di diversi tipi ha indotto gli studiosi a ipotizzare che in alcuni casi si tratti di varianti di uno stesso tipo, prodotte da diverse botteghe; questa possibilità non è da escludere, tuttavia bisogna ricordare che i ritratti pervenutici in copie aderiscono tutti a precisi modelli, sia ufficiali, sia legati a determinate officine. Analogamente a quanto si osserva nell'iconografia di Adriano, nella ritrattistica di T. questa circostanza ha naturalmente prodotto numerose contaminazioni tipologiche, che rendono arduo il tentativo di stabilire a quale tipo ritrattistico si debba attribuire un'opera.
Nella tradizione si possono agevolmente riconoscere i seguenti sette tipi ritrattistici:
Tipo degli inizî del governo (13 repliche): i capelli sono pettinati sparsi sulla fronte, aderiscono lisci al cranio e sono caratterizzati da una piccola biforcazione al centro della fronte. Questa è la pettinatura più semplice fra tutte quelle che T. presenta nei ritratti; essendo caratteristico dei primi ritratti monetari dell'imperatore, il tipo in questione potrebbe risalire all'inizio del suo regno (98 d.C.).
« Tipo della corona civica» (16 repliche): anche in questo tipo i capelli aderiscono alla testa in modo piatto, tuttavia sono pettinati dalla parte sinistra della fronte verso destra, in modo da formare una scriminatura a sinistra. Questo tipo non è attestato nella monetazione; la semplicità dello stile suggerisce anche in questo caso una datazione agli inizî del suo principato. La corona civica, rappresentata su alcune copie, non costituisce un elemento utilizzabile a fini cronologici.
Ulteriori ricerche sono necessarie per stabilire se una testa con corona civica del Museo Kanellopoulos ad Atene, pubblicata come ritratto di Galerio, rappresenti T. (come sostiene H. Jucker) e se si possa attribuire a questo tipo.
Tipo Parigi 1250 - Mariemont (25 repliche): i capelli sono di nuovo biforcati al centro, ma sono rigonfi sulla fronte con forte plasticità e la scriminatura è più accentuata. È evidente un ritorno al primo modello, sebbene anche questo tipo costituisca una creazione peculiare e autonoma. Esso si ritrova anche sulle monete, dove succede al primo tipo e continuerà a essere attestato fino alla morte dell'imperatore (e oltre). Poiché le emissioni di T. tra il 103 e il 111 non sono datate con certezza, non è possibile stabilire quando per la prima volta questo tipo sia comparso sulla monetazione. Esso è stato posto in relazione con la prima vittoria sui Daci; ciò è possibile, tuttavia non è ancora definitivamente accertato.
I restanti tipi ritrattistici sono tutti caratterizzati dalla stessa capigliatura alta sulla fronte in modo plastico e variamente pettinata; la loro cronologia è incerta.
«Tipo del decennale» (35 repliche): i capelli sono sciolti a ventaglio e portati in una piega uniforme dalla tempia destra verso quella sinistra, dove il movimento viene arrestato da ciocche provenienti dalla direzione opposta. È il tipo più diffuso. Non è dimostrabile una relazione con i Decennalia dell'imperatore (108 d.C.), ma è possibile ipotizzare una connessione con il secondo trionfo sui Daci (107 d.C.).
Tipo della statua loricata di Ostia (15 repliche): la pettinatura rispecchia fedelmente quella del secondo tipo (scriminatura a sinistra), tuttavia la struttura plastica dei capelli sulla fronte corrisponde a quella dei c.d. ritratti del decennale.
« Tipo del ritratto del sacrificio» (14 repliche): l'acconciatura è caratterizzata da un motivo a doppia tenaglia, l'una sulla parte sinistra della fronte, l'altra sulla tempia destra; per il resto, la capigliatura sulla fronte è simile al modello del tipo del decennale.
Tipo della bella testa di Ostia (3 repliche): la pettinatura di questo tipo ritrattistico combina elementi del tipo del decennale con quelli del tipo del ritratto del sacrificio, producendo, tuttavia, risultati di grande effetto. Questo tipo compare sull'Arco di T. a Benevento (v.), dedicato nell'anno 114 d.C., dunque risale con sicurezza al periodo in cui l'imperatore era ancora vivo e, in base alla presenza del titolo optimus, si può pensare che sia stato creato nello stesso anno. La replica di Ostia da cui il tipo prende il nome è postuma: è evidente dallo stile in cui è resa la capigliatura.
Una serie di ritratti dell'imperatore è il risultato della rielaborazione di ritratti più antichi, probabilmente di Domiziano. Essa include non solo esemplari risalenti agli inizi del regno di T., ma anche opere più tarde. La rilavorazione può spiegare alcune deviazioni delle singole copie dal modello di base.
Il repertorio delle rappresentazioni di T. in un contesto narrativo (il grande fregio, la Colonna Traiana, l'arco di Benevento), numericamente già rilevante, si è ulteriormente arricchito di tre recenti scoperte, che tuttavia non rivestono molta importanza nello studio dell'iconografia ritrattistica dell'imperatore: l'imponente rilievo trionfale di Palestrina ritrae T. secondo il tipo del decennale. I suoi ritratti sul fregio in avorio proveniente da Efeso, non ancora pubblicato in modo soddisfacente, sembrano appartenere al primo o al terzo tipo. Al contrario, i ritratti su un boccale in bronzo del mercato antiquario londinese non sono identificabili.
Bibl.: W. H. Gross, Das Bronzebildnis Traians Hannover, in Niederdeutsche Beiträge zur Kunstgeschichte, Χ, I97I, pp. 9-23; J. Ch. Baity, Un nouveau portrait de Trajan, in Les cahiers de Mariemont, VIII-IX, 1977- 1978, pp. 45-62; J. Inan, E. Alföldi- Rosenbaum, Römische und frühbyzantinische Porträtplastik aus der Türkei, Neue Funde, Magonza 1979, nn. 39- 42, tavv. xxxiii-xxxv; C. Saletti, Nota sul ritratto di Traiano del Museo Nazionale di Cagliari, in Athenaeum- Pavia, LVII, 1979, pp. 116-125; H. Jucker, Trajanstudien. Zu einem Chalzedonbüstchen im Antikenmuseum, in JbBerlMus, XXVI, 1984, pp. 17-78; Κ. Fittschen, P. Zanker, Katalog der römischen Porträts in den Capitolinischen Museen und den anderen Kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, I, Magonza 1985, nn. 39-44, tavv. xli- XLVm; H. R. Goette, K. Hitzl, Zwei umgearbeitete Porträtköpfe in Olympia, in AM, CII, 1987, pp. 283-293; W. Schindler, Sudermann's Traian und das Traianische, in Ritratto ufficiale e ritratto privato. Atti della II Conferenza Intemazionale sul Ritratto Romano, Roma 1984, Roma 1988, pp. 467-472; H. R. Goette, Studien zu römischen Togadarstellungen, Magonza 1990. - Ritratto del Museo Kanellopoulos: G. Dornas, Collection Paul Canellopoulos, 9. Portrait de Galère, in BCH, XCIC, 1975, pp. 521-533, figg. 1-4; H. Jucker, art. cit., p. 38, fig. 51; A.K. Massner, Corona civica, Priesterkranz oder Magistratsinsignie, in AM, CHI, 1988, p. 245 ss. - Rilievo di Palestrina: L. Musso, M. Pfanner, Rilievo con pompa trionfale di Traiano al museo di Palestrina, in BdA, LXXII, 1987, pp. 1-46. - Fregio in avorio da Efeso: M. Dawid, P. G. Dawid, Grabungen in Èphesos von 1960-1969, bzw. 1970. Restaurierungsarbeiten von 1965-1970, in OJh, L, 1972-75, Suppl., pp. 525-558; W. Jobst, H. Vetters, Römische Mosaiken aus Ephesos, I. Die Hanghäuser des Embolos (Forschungen in Ephesos, VIII, 2), Vienna 1977, p. 77, fig. 137, nota 341. - Boccale di bronzo sul mercato antiquario: T. Schäfer, Die Dakerkriege Trajans auf einer Bronzekanne. Eine Auftragsarbeit für den Prätorianerpräfekt Ti. Claudius Livianus, in Jdl, CIV,1989, pp. 283-317.
(K Fittschen)