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TRAMEZZO

di Ernesto Leschiutta - Enciclopedia Italiana (1937)
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TRAMEZZO (fr. cloison; sp. pared; ted. Wand; ingl. partition wall)

Ernesto Leschiutta

Specie di diaframmi usati per dividere e suddividere in elementi minori i grandi ambienti compresi tra le strutture resistenti di uno stesso piano. Non hanno funzione statica e sono portati dal solaio sottostante, perciò sono costruiti con materiale leggiero, di spessore ridotto e possibilmente isolante.

Dall'antichità classica al sec. XV queste strutture s'incontrano soltanto in linea del tutto eccezionale. Con il Rinascimento si hanno i primi esempî di tramezzi tuttora esistenti, costruiti generalmente con mattoni a una testa e raramente in foglio e portati dalle vòlte sottostanti. S'incontrano casi di tramezzi affrescati da grandi maestri. Un esempio per tutti: al primo piano della Farnesina in Roma la camera da letto del Magnifico Agostino Chigi ha due affreschi del Sodoma - 1513 circa - uno dei quali (le nozze di Alessandro e Rossane) di immenso valore, affidato a tramezzi. Il Sei e Settecento ci presentano un nuovo orientamento di decorazione interna a base di damaschi, pitture in genere, e stucchi colorati che invadono tutte le pareti interne per lo più tramezzate con mattoni da una testa. Questa frenesia decorativa si sviluppò maggiormente in Francia ai tempi del Re Sole e di Luigi XV. Il sec. XVIII ci presenta le sue grandi case di abitazioni, a sette e otto piani, sistematicamente tramezzate con mattoni, per lo più in foglio, e qualche volta con tavole.

Solo l'edilizia moderna, esclusivamente economica e utilitaria, doveva dei tramezzi fare un sistema costante fino all'eccesso. Si cerca infatti di ridurre al minimo indispensabile le ossature portanti (pesanti, costose e che occupano troppa superficie), e di sostituirle con tramezzi di ogni genere e dello spessore più ridotto. Non è il caso di citare esempî di queste applicazioni tanto ne è generalizzato l'uso. Basta pensare ai grandi alberghi che a pian terreno devono avere enormi saloni occupanti interi corpi di fabbrica e possibilmente senza elementi portanti isolati mentre ai piani superiori devono essere divisi e suddivisi per le esigenze dell'industria.

Attualmente i tramezzi si costruiscono con tavolame o travi di legno, con laterizi pieni o vuoti oppure con piastre di fibre legnose in genere.

Le pareti divisorie di legno, che durante i due ultimi secoli hanno avuto largo uso specialmente nelle regioni nordiche a grandi foreste resinose, si usano ora soltanto raramente e nelle applicazioni povere. Questi tramezzi di legno hanno il pregio di essere economici e di offrire ambienti asciutti e lo svantaggio di essere di natura ignea e putrescibile. I tramezzi di legno possono essere leggieri o grossi: leggieri con lo spessore fino a 4 centimetri, costituiti da tavole piallate da ambo le parti e incastrate tra loro; grossi quando hanno un'armatura intermedia, costituita da morali o mezzi morali, rivestita di tavole da ambo le parti oppure costruiti con travi di legno sovrapposti ed incastrati tra loro (Foresta Nera, Svizzera, Austria, ecc.). Qualche volta questi tramezzi di legno vengono anche intonacati.

I tramezzi di mattoni, di uso quasi generale, si costruiscono generalmente dello spessore teorico di 14 oppure di 7 cm. Nel primo caso si dicono a una testa e hanno i mattoni posati in piano, nel secondo in foglio e posati a coltello e sempre con la lunghezza nel senso analogo del tramezzo. Per ridurre il peso di questi tramezzi si fabbricano anche appositi laterizî vuoti; si è cercato di rendere queste strutture ancora più leggiere adoperando tavelle e tavelloncini forati di spessore più ridotto.

È ovvio che quanto minore è lo spessore dei tramezzi laterizi di tanto si riduce la superficie di applicabilità senza ricorrere a speciali ossature di sostegno o legatura. Queste ossature possono essere costituite di regoli rompitratta di legno saldati ai due solai di un piano, oppure dei telai delle porte con montanti prolungati sopra l'architravatura dell'apertura fino a saldarli sotto il soffitto. Questi montanti restano nello spessore del tramezzo ed apposite scanalature assicurano l'incunearsi dei laterizî. Opportune legature di ferro sostituiscono qualche volta queste ossature lignee. I tramezzi laterizi così costruiti possono senz'altro venire intonacati come le vicine ossature.

Tanto i tramezzi di legno quanto quelli di mattoni presentano, con altri, il grande inconveniente di offrire poca resistenza alla trasmissione dei suoni e del calore, perciò l'industria ha prodotto in questi ultimi anni diversi materiali che hanno in grado diverso le seguenti caratteristiche: leggieri, isolanti, termici ed acustici, impermeabili al fuoco e all'umidità, imputrescibili, antisettici, segabili e inchiodabili.

La scelta di uno di questi materiali piuttosto che di un altro è suggerita dal grado e dal genere di isolamento che si vuole ottenere. Le piastre di Eraclit, per es., hanno spessore vario fino ai 15 cm. e dimensioni comuni di m. o,50 × 2,00. Sono costituite di fibre legnose trattate chimicamente con speciali impregnazioni, incapsulate con un composto magnesiaco e sottoposte a processi di mineralizzazione ad opportune temperature. Hanno peso specifico di circa kg. 350 al mc.

Le lastre di Celotex sono ottenute dalla fibra della canna da zucchero e hanno piccolo spessore, che si aggira sui 10 mm. Si usano solo per tramezzi doppî. Il Celotex ha superficie liscia atta ad essere ricoperta direttamente con parati e tinteggiature oppure trattata con stucchi. Le lastre di Treetex hanno le caratteristiche delle precedenti, sono ottenute con fibre di pioppo feltrate e intrecciate a macchina senza colle o cellulose e hanno spessore di 6 e 12 mm. Materiali per tramezzi analoghi ai precedenti sono la Masonite, l'Eterna, ecc. Si fanno anche tramezzi con lastre di sughero catramato e pressato oppure di sughero naturale "Autoespanso" di spiccatissimo potere isolante dal caldo e dal freddo.

Vedi anche
Vincenzo Fòppa Fòppa, Vincenzo. - Pittore (n. Brescia tra il 1427 e il 1430 - m. ivi 1515 o 1516). Nelle prime opere (Tre crocifissi, S. Gerolamo, Bergamo, Accademia Carrara) il Foppa, Vincenzo mostra influssi mantegneschi e di I. Bellini; ma intende la forma plasticamente, costruita dalla luce spesso in deciso contrasto ... Giorgio Vasari Vasari ‹-ʃ-›, Giorgio. - Pittore, architetto e scrittore (Arezzo 1511 - Firenze 1574). Artista manierista, fu attivo, come pittore e soprattutto come architetto, in diverse città italiane (Arezzo, Bologna, Napoli, Roma). Il nome di Vasari, Giorgio rimane legato però soprattutto alle grandi committenze ... Pompei Comune della prov. di Napoli (12,4 km2 con 25.755 ab. nel 2008), situato nella piana del fiume Sarno, presso le pendici orientali del Vesuvio. È sorto e si è sviluppato nel 19° sec., dapprima col nome di Valle di Pompei, a E dell’antica Pompeii, attorno al celebre santuario della Madonna del Rosario. ... Assisi Comune della prov. di Perugia (186,8 km2 con 26.720 ab. nel 2007). ● Antica città umbra, Assisi fu in età romana fiorente municipio; presa e distrutta da Totila (545), fino al 12° sec. fu dominio dei duchi di Spoleto e acquistò floridezza economica e liberi istituti comunali, divenendo poi culla del ...
Altri risultati per TRAMEZZO
  • tramezzo
    Enciclopedia on line
    Elemento posto in mezzo ad altri elementi, in particolari significati tecnici. Il t. è un muro che non fa parte dell’ossatura resistente di un edificio, ma ha solamente la funzione di suddividere ambienti interni. I t. vengono generalmente costruiti con mattoni forati, disposti per coltello (t. in foglio, ...
Vocabolario
trameżżare
tramezzare trameżżare v. tr. [der. di mèzzo1, col pref. tra-] (io tramèżżo, ecc.). – 1. a. Interporre, mettere in mezzo. Meno com. di intramezzare o frammezzare in usi generali, è invece specifico nel linguaggio di cucina col sign. di alternare...
tramèżżo²
tramezzo2 tramèżżo2 s. m. [comp. di tra- e mèzzo1]. – Elemento situato in mezzo a due o più altri elementi. Si usa spec. nei seguenti sign. tecnici: 1. a. Struttura sottile che serve a dividere un ambiente in due parti: un grande solaio...
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