tramontana
Fin dal Medioevo fu chiamato t. il vento di nord, spirante sul Mediterraneo dalle regioni settentrionali " trans-montes ", al di là dei monti; e lo stesso termine fu usato a indicare la direzione del nord, il polo celeste nord e la stella polare, supposta coincidente col polo. D. usa il termine in Rime CII 27 (l'acqua diventa cristallina petra / là sotto tramontana ov'è il gran freddo) per indicare le regioni settentrionali poste sotto il polo celeste nord o la stella polare (cfr. Guinizzelli Madonna, il fino amore 49 " In quella parte sotto tramontana "). In particolare, l'indicazione starà per le Alpi, zona ritenuta per tradizione ricca di cristalli (cristallina petra): cfr. Calcidio Comm. in Tim. 323 " quam in saxum solidari dicit, quia in glacialibus et gelidis locis aqua diu constricta mutatur in saxum, quod crystallus vocatur ab Alpinis gentibus montium Rheticorum "; lo stesso dice Isidoro (Etym. XVI XIII 1 " Crystallus resplendens et aquosus colore. Traditur quod nix sit durata per anmos... Gignitur... maxime in septemtrionum Alpibus, ubi nec aestate sol ferventissimus invenitur; ideoque ipsa diuturna et amorosa duritia reddit hanc speciem quae crystallus dicitur "). La notizia derivava da Plinio (Nat. bist. XXXVII 9; cfr. anche Seneca Nat. quaest. III 25, Gellio Noct. att. XIX V 5). Stesso significato ha in Cv III V 9 credo che da Roma a questo luogo, andando dritto per tramontana, sia spazio quasi di dumila secento miglia, e in Fiore LVI 3 Il marinaio che tuttor navicando / va per lo mar, cercando terra istrana, / con tutto si guid'e' per tramontana, / si va e' ben le sue vele cambiando (che qui la locuzione indichi il nord e, in particolare, la stella polare, è confermato dal confronto con Roman de la Rose, ediz. Lecoy, 7519 ss. " Li mariniers qui par mer vage / ... tout regart il a une estoile... ").