TRANQUILLITAS
T. indica in generale lo stato di quiete e viene personificata anche come res expetenda. All'inizio della guerra contro Sesto Pompeo, nell'anno 36 a. C., Ottaviano fece offrire in Anzio dei sacrifici non solo ai Venti e a Nettuno, bensì anche alla T. del mare (G.I.L., x, 6642 ss.). T. assume poi un significato importante, per esempio, in Cicerone e Seneca quale traduzione della stoica ἀταραξία. Essa è particolarmente importante nella vita di una comunità politica.
Analogamente alla Concordia T. è il necessario presupposto di azioni coscenti e felici: allo stesso modo di Securitas, a lei affine, si appoggia negligentemente ad una colonna, esprimendo in modo perfetto la quiete. La mano destra indica con lo scettro l'imperiale promotore di questa quiete, l'atto è confermato dall'iscrizione: Tranquillitas Aug(usti). Significato analogo hanno le rappresentazioni della Tellus stabil(ita) di questo imperatore. Sulle monete di Antonino Pio, le immagini di T. che tiene un timone posato sull'orbe terrestre e delle spighe, sono assai simili a quelle della Providentia e vogliono caratterizzare quindi anche la tranquillità come un risultato raggiunto dalla provvidenza imperiale. In occasione delle celebrazioni per il millenario di Roma, T. tiene, oltre allo scettro, un oggetto interpretato certo esattamente come un capricorno, il simbolo, astronomico della nascita di Augusto. Con questo simbolo, tanto Filippo l'Arabo quanto il figlio vogliono esprimere la "tranquilla" continuità dell'Impero.
Eccetto che in un analogo conio di Tacito, T. non compare più sulle monete. Il solo concetto affine di Quies unito alla Providentia deorum compare personificato sulle monete per l'abdicazione di Diocleziano e di Massimiano Erculeo, a documentare la ben meritata "quiete" dell'imperatore che abdica volontariamente. In ultimo T. come Virtus, Aèternitas, Mansuetudo e Clementia vengono a far parte della qualifica imperiale sotto la forma Tua Tranquillitas.
Bibl.: G. Wissowa, Religion und Kult der Römer2, Monaco 1912, pp. 228; 337, i; P. Strack, Röm. Reichsprägung d. II. Jahrhunderts, Ant. Pius, Stoccarda 1931, tav. 26.