TRANSDANUBIO
Regione storica appartenente attualmente per la maggior parte all'Ungheria, che comprendeva, fino al 1920, parti dei tre comitati occidentali di Sopron, Vas e Zala, ora nel Burgenland (Austria) e, a S, aree che oggi si trovano nella Slovenia e nella Croazia settentrionali, oltre a territori ora facenti parte della Slovacchia meridionale.Il nome ungherese del T. (Dunántúl) non esisteva nel Medioevo, mentre quello latino, dell'antica provincia romana della Pannonia, fu utilizzato raramente nel Medioevo (per lo più nell'abbazia benedettina di Pannonhalma, in quanto provincia di nascita di s. Martino, e nella letteratura agiografica) e venne invece adottato di preferenza dagli umanisti.
Il T. era certamente occupato già alla fine del sec. 9° dagli Ungari e i confini della regione, segnati a N e a E dal fiume Danubio e a S dai fiumi Drava e Mura, restarono nel corso del Medioevo relativamente costanti; alla fine del sec. 11° vennero annessi al T., a S, i territori fino al fiume Sava (la parte occidentale, la Slavonia, con autonomia parziale).Nel T. risultava abbondante la pietra atta a essere utilizzata come materiale da costruzione, in particolare calcare e arenaria, impiegata nell'epoca romana (spesso riutilizzata in età medievale) e nel Medioevo, nota come 'calcare della Leitha'. A partire dalla metà del sec. 12° può essere documentato l'uso del c.d. marmo rosso (si tratta in realtà di pietra calcarea rossastra dura) proveniente dai monti Gerecse, nei pressi di Esztergom. Il suo utilizzo, in sostituzione del porfido, come materiale da costruzione e per opere di scultura architettonica e tombe, sia nel Medioevo sia nel Rinascimento, era reso possibile da un sistema centralizzato di produzione, di trasporto e di esportazione verso regioni confinanti.Di grande rilievo appare il fatto che all'estremità nordorientale del T. si trovavano, sin dal sec. 10°, le proprietà della dinastia degli Arpadi (v.; comitato di Pilis), l'area dove si costituì il nucleo del loro potere e che già alla metà del sec. 13° si chiamava medium regni. Fino al 1200 fu soprattutto Esztergom (v.) a servire da residenza, quindi Buda (fino al 1247 Óbuda) e, nel sec. 14°, all'epoca degli Angioini, Visegrád, mentre Székesfehérvár conservò sempre la propria importanza come luogo di culto, sede di giudizio e dell'incoronazione (talvolta anche della sepoltura). Buda (v. Budapest) venne ampliata per diventare residenza regia con Sigismondo di Lussemburgo (m. nel 1437), all'inizio del sec. 15°, e si sviluppò come capitale soltanto nel Tardo Medioevo; di conseguenza, poiché dal sec. 11° il T. era diventato la sede della maggior parte delle fondazioni ecclesiastiche regie, la regione, che era la più densamente abitata, costituisce per gli storici dell'arte il punto di riferimento per la storia dello sviluppo artistico in Ungheria.Nel T., definito dalla topografia ecclesiastica in modo più chiaro di quanto non lo fosse dall'organizzazione politica, proprio i possedimenti territoriali ecclesiastici svolsero nel corso del Medioevo un ruolo importante; l'abbazia benedettina di Pannonhalma, per es., la cui fondazione (996) risale al principe dei Magiari Géza (972-997), ottenne vaste proprietà e decime ancor prima che venissero organizzate le tre diocesi di Győr, Veszprém e Pécs, suffraganee dell'arcidiocesi di Esztergom, situate lungo importanti vie commerciali.Le fondazioni regie che privilegiarono questa regione - oltre alle sedi vescovili e alle abbazie benedettine di Zalavár, Bakonybél, Pécsvárad e Somogyvár, anche le fondazioni private del sovrano a Székesfehérvár, Tihany e Szekszárd - non soltanto contribuirono al formarsi del suo carattere storicoartistico, delineandone la fisionomia nel corso dei secc. 11° e 12°, ma comportarono anche il progressivo trasferimento del demanio reale nelle mani della Chiesa. Il T. acquistò inoltre importanza anche per il fatto che, a partire dal sec. 12°, proprio in questa regione prese avvio il processo di diffusione dell'Ordine cistercense, con le abbazie di Cikádor (fondata presso Bátaszék, nel 1142), Borsmonostor (od. Klostermarienberg in Austria , del 1190 ca.), Zirc (1192), Szentgotthárd (1193) e Pilisszentkereszt (1194). Accanto all'attività architettonica di committenza regia, il cui ruolo è evidente anche dal punto di vista stilistico, durante la seconda metà del sec. 11° acquistarono significato anche le fondazioni private dell'alta nobiltà, come mostra l'esempio dell'abbazia benedettina di Zselicszentjakab (1061).In particolare, nei comitati sudoccidentali (Zala, Vas), dove i possedimenti ecclesiastici avevano minore peso, nel sec. 13° si evidenziò una maggiore influenza dei possessi fondiari di laici, testimoniata dalle chiese fondate su committenza delle famiglie aristocratiche. Si tratta per lo più di abbazie benedettine, come quella degli Ják a Ják (consacrata nel 1256), dei Győr a Lébény (fondazione anteriore al 1221) e dei Csák a Vértesszentkereszt (citata nel 1146; la fase II dell'edificio risale al primo terzo del sec. 13°), e di abbazie premostratensi, come quella degli Osl a Csorna (1228), dei Türje a Türje (1230 ca.) e degli Aynard a Zsámbék (già terminata nel 1258). In quest'epoca poté aversi anche la formazione di scuole architettoniche locali, soprattutto nella cerchia della bottega di Ják, il tipo di decorazione architettonica della quale ricorre anche nelle chiese rurali commissionate da nobili, per es. nei portali delle parrocchiali di Csempeszkopács, Magyarszecsőd, Öriszentpéter e Domonkosfa (od. Domanjševci, in Slovenia).Nei più importanti centri urbani del sec. 12°, come Esztergom e Székesfehérvár, ebbero particolare importanza gli hospites valloni, i cui privilegi costituirono in seguito il modello per gli statuti delle città ungheresi. Dalla seconda metà del sec. 13° lo sviluppo urbano interessò - a parte Buda (dove nel 1247 veniva già fondata la città fortificata) - soprattutto gli insediamenti che si trovavano a O, lungo le maggiori vie commerciali: Sopron (v.) e Pozsony (od. Bratislava, v.); questi, a partire da tale periodo, costituirono i più importanti centri di trasmissione degli influssi artistici occidentali (Sopron per quelli provenienti da Wiener Neustadt e Bratislava per quelli viennesi). L'apice del loro sviluppo artistico si ebbe nella seconda metà del 14° e nel 15° secolo. Tipiche dell'Ungheria sono le piccole città e i centri di mercato dallo spiccato carattere urbano, come Kőszeg.Le famiglie aristocratiche costituirono vasti possedimenti nell'area occidentale del T. intorno al 1300 ed esercitarono un grande potere anche dopo la fine della dinastia degli Arpadi, come attesta l'attività della famiglia dei conti di Németújvár (od. Güssing, in Austria) e dei Kőszegi. Il re d'Ungheria Carlo I (1308-1342) ne neutralizzò l'influenza politica, insediandoli oltre la frontiera, ma anche nel sec. 14° proseguì il tentativo da parte delle famiglie aristocratiche di procurarsi possedimenti caratterizzati da una continuità territoriale. Una testimonianza del riflesso di tale attività nel campo della committenza di opere d'arte è offerta dalle fondazioni del conte palatino Stefano Lackfi (giustiziato nel 1397), che nel suo centro mercantile di Keszthely fece erigere la chiesa francescana, della quale si conserva nel coro la decorazione ad affresco, e da quelle della famiglia Garai - ugualmente importante alla corte di re Luigi I il Grande (1342-1382) -, a cui si devono le parti più antiche del castello e della chiesa dei Canonici di s. Agostino, con coro dipinto da un maestro dell'Italia settentrionale.
Bibl.: L. Glaser, A Dunántúl középkori úthálózata [La rete viaria medievale del T.], Századok 63-64, 1929-1930, pp. 138-167, 254-285; E. Csatkai, D. Frey, Die Denkmale des politischen Bezirks Eisenstadt und der freien Städte Eisenstadt und Rust (Österreichische Kunsttopographie, 24), Wien 1932; E. Csatkai, D. Dercsényi, Sopron és környéke műemlékei [Monumenti artistici di Sopron e dintorni], in Magyarország műemléki topográfiája [Topografia artistica dell'Ungheria], II, Budapest 19562; Pest megye műemlékei I-II [Monumenti del comitato di Pest I-II], a cura di D. Dercsényi, ivi, V, Budapest 1958; I. Genthon, Magyarorszáq művészeti emlékei [I monumenti artistici dell'Ungheria], I, Dunántúl [T.], Budapest 1959; Pannonia regia, Művészet a Dunántúlon 1000-1541 [Pannonia regia. Arte nel T. 1000-1541.]. Kunst und Architektur in Pannonien, a cura di Á. Mikó, I. Takács, cat., Budapest 1994; Die erste Abtei Pannonhalma. Ein illustrierter Führer, a cura di I. Takács, Pannonhalma 1996.E. Marosi