TRANSGIORDANIA (XXXIV, p. 168; App. I, p. 1059)
Nel 1943 su una superficie di circa 89.975 kmq. la Transgiordania contava 340.000 ab. di cui 300.000 musulmani sunniti, 10.000 musulmani sciiti e 30.000 cristiani. Di questi ultimi 19.900 sono greci ortodossi, 5800 cattolici di rito latino e 4300 cattolici di rito greco melchita. Più di metà della popolazione è sedentaria (180.000) e specialmente dedita all'agricoltura. L'area coltivata si stima a 4600 kmq., ai quali sono da aggiungere 8200 coltivabili; il resto è deserto o montagna. Nuovi sistemi d'irrigazione sono in attuazione mediante pompe (a el-Ma‛ān) e altri in studio. I prodotti principali sono frumento (con una produzione media di 1.257.000 q.), orzo (586.000 q.), miglio (45.000 q.), leguminose, uva, olive, tabacco. In via di attuazione, la fissazione al suolo dei nomadi. La maggior parte del bilancio è assorbita dalle spese per la polizia e per l'esercito regolare della Arab Legion comandata dal generale inglese J. B. Glubb (dagli Arabi chiamato Abū Ḥanak, cioè "dalla gran mandibola"). Alle spese militari sopperisce un contributo britannico di due milioni annui di sterline.
Storia. - Di tutti gli stati arabi sorti dopo la prima Guerra mondiale, la Transgiordania è stato quello più fedelmente legato alla politica e all'amicizia britannica, per opera personale del suo sovrano, l'emiro ‛Abdallāh. Questa fedeltà ebbe una nuova conferma allo scoppio del secondo conflitto, quando (4 ottobre 1939) il governo transgiordanico si dichiarò in stato di guerra con la Germania, e in seguito fornì ogni facilitazione in suo potere alla difesa imperiale del Vicino Oriente. Truppe transgiordaniche parteciparono nella primavera-estate del 1941 alla campagna anglo-degaullista in Siria, mentre un accordo supplementare al Trattato anglo-transgiordanico del 1928, firmato in ‛Ammān il 19 agosto 1941, toglieva ogni ostacolo alla formazione di forze armate da parte dell'emiro. La rapida eliminazione, entro quello stesso anno, di ogni focolare antibritannico nel Vicino Oriente, risparmiò alla Transgiordania ulteriori prove. Nel 1945 essa aderiva alla Lega araba, e nel 1946, attraverso un nuovo trattato d'alleanza con la Gran Bretagna, firmato a Londra il 22 marzo, veniva sciolta dalla tutela del mandato e riconosciuta quale stato indipendente, elevato a regno. Il 25 maggio 1946 l'emiro ‛Abdallāh era quindi proclamato re, in ‛Ammān.
Posteriormente a tale data, l'ambizioso dinamismo del sovrano hāsheimita ha sollevato e tenuto vivo un progetto destinato, ove riuscisse, a modificare notevolmente l'assetto territoriale e l'equilibrio delle forze arabe nel Vicino Oriente: la creazione di una "Grande Siria", che nel programma massimo comprenderebbe ‛Irāq, Siria, Transgiordania e Palestina araba (con esclusione del Libano), s'intende sotto la corona del neo-re ‛Abdallāh. Un primo passo di tale piano sarebbe stato l'unione fra Transgiordania e ‛Irāq, ventilata nel 1946-47 e preparata dal trattato di alleanza e amicizia fra i due paesi, firmato a Baghdād il 14 aprile 1947. Ma il grande progetto, illustrato dal Libro Bianco transgiordanico dell'8 maggio 1947, non è andato innanzi per la ferma resistenza della Siria. L'evoluzione della situazione palestinese, col previsto ritiro delle truppe britanniche e il rifiuto incontrato (agosto 1947) dalla Transgiordania per l'ammissione alle N. U. per l'opposizione della URSS, hanno invece indotto a una modifica del Trattato del 1946. Il nuovo Trattato, firmato ad Ammān il 15 marzo 1948, dà alla Transgiordania una più effettiva posizione di parità giuridica con la Gran Bretagna, con un più esplicito riconoscimento della sua indipendenza e sovranità. Da parte sua, la Transgiordania ribadisce le concessioni alla Gran Bretagna dell'uso di basi aeree (‛Ammān e Mafraq), e si prevede la creazione di un Consiglio permanente di difesa anglo-transgiordanico. Dopo il ritiro delle truppe britanniche dalla Palestina e la proclamazione dello stato indipendente d'Israele, le truppe della Transgiordania hanno, con quelle degli altri stati arabi, invaso la Palestina e sostenuto una parte di primo piano nei combattimenti ivi svoltisi la primavera del 1948; ma il 3 aprile 1949 si addiveniva a un armistizio fra i due stati.
Bibl.: A. Konikoff, Transjordan. An economic Survey, 2ª ed., Gerusalemme 1946; G. La Rosa, Un nuovo stato del Vicino Oriente: la Transgiordania, in Boll. della Soc. geogr. italiana, luglio-ottobre 1947.