transvada, transvanno
Voci, ispirate al latino transire, usate da D., con valore traslato e con implicazione negativa, solo nel Convivio.
In Cv IV XV 15 sono molti di sì lieve fantasia che in tutte le loro ragioni transvanno, e anzi che silogizzino hanno conchiuso, D. vuole stigmatizzare la leggerezza di quegli uomini che " passano da un ragionamento all'altro " e traggono le conclusioni senza aver fatto un regolare sillogismo. Per l'interpretazione del passo, per l'accostamento del verbo col successivo trasvolando, per la sostituzione operata dal Giuliani ma non confortata dai codici e non accolta nelle edizioni critiche, di transvanno con transvolano, cfr. Busnelli-Vandelli, ad locum: e v. TRASVOLARE.
Il verbo ricorre ancora in XXV 4, dove D. afferma che a questa etade [l'adolescenza] è necessario d'essere rifrenato, sì che non transvada, è necessario come sua ‛ proprietà ' l'essere tenuto a freno perché non " ecceda ", non " superi " i limiti del lecito