TRAPIANTO
. Voce con la quale nella biologia sperimentale s'indica un metodo, e la tecnica relativa per attuarlo, che permette di trasferire un abbozzo dell'embrione o un organo dell'adulto in sede diversa dalla normale, sullo stesso individuo o in individui diversi, ciò che rende possibile l'indagine delle questioni più varie, inerenti ai problemi della specificità cellulare, allo studio delle condizioni intercorrenti fra i varî abbozzi dell'embrione o fra le varie parti dell'adulto, o a isolare queste dalle normali correlazioni funzionali sottoponendole a nuove influenze. In altri termini col metodo dei trapianti in un organismo vengono o allo stadio embrionale o nell'adulto fatti artificialmente penetrare - per così dire - tessuti, organi tratti da un altro organismo o da altre parti dello stesso organismo. Scopo principale del trapianto è dunque l'isolamento dei tessuti dal loro ambiente naturale, i quali tuttavia non sono sottratti così rigorosamente come negli espianti (v. espianto) alle molteplici influenze dell'organismo (v. innesti e trapianti).