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trascendere

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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trascendere

Alessandro Niccoli

È vocabolo stilisticamente nobile, proprio del lessico dottrinario.

Conserva il valore etimologico di " salire attraverso " nella domanda rivolta da D. a Beatrice: ora ammiro / com'io trascenda questi corpi levi (Pd I 99), mi meraviglio come mai io, essendo vivo e legato al corpo, possa " salire attraverso " questi corpi leggeri quali sono la sfera dell'aria e quella del fuoco.

In due esempi assume l'accezione di " superare ", sempre con riferimento a realtà che vanno al di là della comune esperienza umana: Cv III IV 1 la mia insufficienza procede doppiamente, sì come doppiamente trascende l'altezza di costei: " Come l'altezza o somma perfezione della donna gentile trascende l'intelletto e la parola umana [cfr. Amor che ne la mente 5-11], così io sono insufficiente quanto all'uno e all'altra " (Busnelli-Vandelli); l'Empireo è amor di vero ben, pien di letizia; / letizia che trascende ogne dolzore (Pd XXX 42); in tal senso si pone anche la variante trascender invece di trascorrer, in Pg III 35: cfr. Petrocchi, ad locum.

Un più ricco contenuto dottrinario è percepibile nella definizione che si dà di Dio come di colui lo cui saver tutto trascende (If VII 73); qui Dio è definito dal suo attributo di suprema intelligenza e di causa prima, con implicita allusione alla dottrina della trascendenza qual era stata definita dalla speculazione scolastica.

Vocabolario
trascéndere
trascendere trascéndere (ant. transcéndere) v. tr. [dal lat. transcendĕre «oltrepassare, montare al di sopra», comp. di trans- «trans-» e scandĕre «salire»] (coniug. come scendere). – 1. a. letter. Superare: Letizia che trascende ogne dolzore...
trascendiménto
trascendimento trascendiménto s. m. [der. di trascendere]. – Il fatto di trascendere: questi t. non sono scusabili; t. della realtà sensibile, t. di sé stesso, in filosofia; in partic., nell’esistenzialismo del filosofo K. Jaspers (1883-1969),...
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