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trasferimento di denaro

Lessico del XXI Secolo (2013)
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trasferimento di denaro


trasferiménto di denaro locuz. sost. m. – Sistema diffuso in tutto il mondo con cui è possibile inviare e ricevere denaro da un Paese all’altro in modo rapido e sicuro tramite intermediari specializzati (agenzie) che si avvalgono di reti di subagenti diffusi sul territorio dei paesi in cui operano; è detto anche money transfer. Le agenzie che effettuano il servizio di trasferimento di denaro utilizzano in genere un sistema informatico che trasmette ordini di pagamento dalla località dove ha luogo il versamento alla centrale. Al beneficiario viene fornito un numero segreto che gli consente il ritiro dei fondi in qualsiasi agenzia. Questo sistema viene utilizzato soprattutto dagli emigrati per inviare i risparmi nei paesi d’origine per via della capillarità e della velocità del servizio, dell’agevole accesso anche per chi non ha riferimenti bancari e dei costi contenuti. Il volume dei trasferimenti è particolarmente elevato (si stima intorno a 440 miliardi di dollari a livello mondiale nel 2010), soprattutto se si considera che ha per oggetto operazioni transnazionali. Esso si presta anche all’utilizzo da parte della criminalità individuale, organizzata e di natura terroristica. A questo rischio si può ovviare, almeno parzialmente, mediante la valutazione dei requisiti degli agenti, che sono considerati intermediari finanziari, nonché esigendo il rispetto degli obblighi di identificazione, registrazione e segnalazione. Sono tuttavia diffusi numerosi circuiti finanziari informali, fondati sulla segretezza e sulla fiducia personale tra l’operatore finanziario e il cliente, e caratterizzati dall’anonimato e dall’assenza di registrazioni. Il più noto, di origine orientale, è l’hawalah, termine che fa riferimento appunto alla fiducia. Esso riproduce, infatti, in maniera rudimentale i sistemi di money transfer internazionali, facendo ricorso però a una rete di operatori del tutto clandestina (tanto che si parla anche di underground banking) che consente di trasferire denaro o controvalore a un soggetto che si trova all’estero senza alcuna formalità e quindi senza alcuna possibilità di controllo da parte delle autorità dei paesi coinvolti: chi desidera operare una rimessa deposita presso un hawaladar (o hawalador) la somma da trasferire, ricavandone un chit (una sorta di ricevuta), grazie al quale il beneficiario ritirerà il controvalore al netto della commissione presso l’agente-corrispondente del suo Paese. I rapporti di dare e avere vengono definiti periodicamente mediante compensazioni. L’hawalah presuppone la capacità del banchiere underground di smaltire il denaro ricevuto grazie a false attività di import-export, all’uso di carte prepagate e così via. Questo sistema è ritenuto diffuso specialmente nell’ambito del finanziamento di attività terroristiche. Il sistema di trasferimento di denaro è particolarmente sviluppato in Italia, dove le agenzie di money transfer sono passate da poco meno di 700 nel 2002 a oltre 34.000 nel 2010, per un volume di transazioni stimato nel 2009 in oltre 5 miliardi di euro, il più elevato tra i paesi europei dopo la Spagna.

Vocabolario
denaro
denaro (o danaro; ant. denàio o danàio) s. m. [lat. denarius, agg. (sottint. nummus) der. di deni «a dieci a dieci», propr. «moneta del valore di dieci assi»]. – 1. a. Unità monetaria, presso gli antichi Romani, equivalente in origine a...
non-denaro
non-denaro s. m. Denaro virtuale, mezzo utilizzato per l’acquisto di merci, erogato da istituti o società di credito, sulla base di un corrispettivo in una determinata valuta. ◆ Una storia, quella del non-denaro che in Italia ha avuto momenti...
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