trasferimento
Ogni pagamento unilaterale elargito senza corrispettivo in beni e servizi, in genere con fini di redistribuzione delle risorse.
I t. (o movimenti) internazionali di capitale consistono nel t. da un Paese all’altro di flussi finanziari, che non sono la contropartita di vendite o acquisti, già avvenuti o da avvenire, di merci o servizi oggetto di commercio internazionale, né il pagamento di prestazioni economiche internazionali con natura di reddito. Possono essere a lungo o breve termine e sono contabilizzati nella bilancia dei pagamenti, con metodi contabili che sono andati variando nei diversi periodi storici.
Operazione che, in seguito a cessione contrattuale o fusione, comporta il mutamento della titolarità di un’attività economica organizzata (art. 2555 c.c.), con o senza fini di lucro, preesistente al t. e che con il t. stesso conserva la sua identità (art. 2112 c.c.). La disciplina riguarda anche il t. di «parte dell’azienda» intesa come «articolazione funzionalmente autonoma» (art. 2112 c.c., 5° co.) restando esclusa invece la cessione dei singoli beni aziendali.
Fenomeno correlato all’analisi delle relazioni economiche intercorrenti tra imprese facenti parte dello stesso gruppo. La disciplina del prezzo di t. ha l’obiettivo di far sì che le transazioni commerciali intercompany siano effettuate rispettando il principio della libera concorrenza, in modo tale che sussista corrispondenza tra il prezzo stabilito nelle operazioni commerciali tra imprese associate e quello che sarebbe stato pattuito tra imprese indipendenti sul libero mercato. Si vuole così evitare che con l’alterazione del valore al quale avvengono le transazioni infragruppo si possa realizzare uno spostamento di materia imponibile da Stati con un alto livello di pressione fiscale a Stati o territori caratterizzati da una minore pressione fiscale.