trasfigurazione
Occorre due volte nella Vita Nuova. In XIV 7 Io dico che molte di queste donne, accorgendosi de la mia trasfigurazione, si cominciaro a m'aravigliare, e ragionando si gabbavano di me con questa gentilissima, indica l' " alterazione " dell'aspetto di D. conseguente alla profonda emozione provata per la vicinanza della donna amata. Il poeta descrive ai §§ 4-6 gli effetti della presenza della donna su di lui: avverte dapprima un mirabile tremore nel... petto da la sinistra parte, che si estende a tutto l'essere (§ 4); a ciò segue la ‛ distruzione ' degli spiriti per la forza che Amore prese veggendosi in tanta propinquitade a la gentilissima donna, e la ‛ cacciata ' degli spiriti del viso ad opera di Amore (§ 5); ne risulta che egli è altro che prima (§ 6). Lo stesso valore il termine ha in XV 1 (la nuova trasfigurazione).
Dal latino transfiguratio, calco del greco μεταμόρφωοις, indica propriamente la " mutazione " della forma esteriore; cfr. Tertulliano Adv. Praxean 27 " transfiguratio autem interemptio est pristini " (detto dell'incarnazione di Cristo, dove però non si dà alcuna ‛ soppressione ' dello stato precedente, né alcun cambiamento di natura); Alano di Lilla Distinctiones dictionum theologicarum: " Transfigurare alterius formam vel similitudinem assumere, unde legitur in Apost. [II Cor. 11, 14] quod ‛ angelus Satanae transfigurat se in angelum lucis ' "; Valfrido Strabo Glossa ordinaria (a Marc. 11, 1, dove si narra della t. di Cristo alla presenza dei tre discepoli, a commento di transfiguratus): " Non veram substantiam carnis amisit, sed gloriam futurae suae vel nostrae resurrectionis ostendit ". È entrato nell'uso liturgico per designare la festività della ‛ transfiguratio Domini '; l'episodio evangelico della t. è ricordato in Cv II I 5 (v. TRANSFIGURARSI), Mn III IX 11 (in monte transfigurationis), Ep XIII 80, e anche in Pg XXXII 76-81 e Pd XXV 33; v. TRASFIGURAMENTO.