TRASILLO (Θράσυλλος, Thrasyllus)
Generale ateniese della fine del sec. V a. C. Nulla ci è noto intorno alla sua famiglia. Nel 411 serviva come oplita nelle truppe ateniesi concentrate con l'armata in Samo per la difesa dell'impero. Ivi, mentre gli oligarchici tentavano, come in Atene, un moto rivoluzionario, si pose a capo insieme con Trasibulo della difesa democratica e, deposti in un'assemblea militare gli strateghi, fu eletto egli stesso stratego insieme con Trasibulo e ne condivise le direttive e le responsabilità. Poi quando l'armata ateniese di Samo si trasferì nell'Ellesponto, Tr. la seguì e partecipò come stratego alle due battaglie navali di Cinossema e di Abido. Inviato dopo ciò in Atene, dove era stata frattanto abbattuta l'oligarchia dei Quattrocento, si acquistò la fiducia del popolo offrendo battaglia al re spartano Agide che da Decelea si era avanzato in forze contro la città. Gli Ateniesi gli affidarono 50 navi e 1000 opliti per una spedizione destinata al ricupero della Ionia. La spedizione terminò con la rotta delle truppe atenesi sbarcate presso Efeso (estate 410). Questa sconfitta suggellò per gli Ateniesi la perdita definitiva del distretto ionico. Tr. si recò poi con la sua squadra nell'Ellesponto e in quella regione partecipò alle imprese vittoriose che vi si svolsero sotto il comando di Alcibiade. Al momento del ritorno di Alcibiade in Atene non fu rieletto stratego. Fu invece tra gli strateghi eletti dopo la battaglia di Notio, quando Alcibiade perdette il favore del popolo. Come tale partecipò alla battaglia delle Arginuse; e poi, insieme con gli altri strateghi vittoriosi, fu condannato a morte sotto l'accusa di avere trascurato il salvataggio dei naufraghi (v. arginuse; teramene).
Bibl.: I testi sono raccolti con qualche errore da W. Schwahn, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI A, col. 578 segg. Si confronti la bibl. di alcibiade; teramene; trasibulo.