ferroviario, trasporto
Spostamento di persone e/o cose a mezzo ferrovia. Nella maggior parte dei Paesi del mondo il trasporto f. è stato gestito da un monopolista verticalmente integrato, come per es., in Italia, Ferrovie dello Stato (➔), responsabile di tutte le fasi dell’attività: costruzione e conduzione della rete f., gestione dei servizi passeggeri, del trasporto merci, della logistica, della manutenzione, del controllo delle stazioni, della emissione dei biglietti e così via.
Dall’inizio degli anni 1990 la riforma di origine comunitaria della regolazione del trasporto f. ha fortemente modificato la struttura del settore. La direttiva 400/1991/CEE relativa allo sviluppo delle ferrovie comunitarie, al fine di favorire la concorrenza, ha imposto una separazione verticale di natura contabile fra la gestione della rete f. e la fornitura del servizio f. e l’obbligo di garantire ai concorrenti un accesso alla rete f. a condizioni eque e non discriminatorie. Successivamente, il primo pacchetto f. (comprendente le direttive 12/2001/CE, 13/2001/CE e 14/2001/CE) ha significativamente esteso gli obblighi pro concorrenziali in capo agli Stati membri. La direttiva 12/2001/CE ha reso più stringenti i criteri che regolano l’accesso alla rete f. nazionale, così da favorire l’ingresso sui mercati nazionali di gestori f. di altri Stati membri. La direttiva 13/2001/CE ha stabilito i criteri non discriminatori che devono informare le procedure per operare nel servizio del trasporto ferroviario. La direttiva 14/2001/CE ha imposto l’accesso a tutti i servizi accessori necessari per operare un servizio di trasporto f. e stabilito i principi e le modalità cui le tariffe di accesso alla rete f. si devono uniformare. Successivamente, a seguito della direttiva 51/2004/CE, è stato liberalizzato (➔ liberalizzazione p), a partire dal 2006, il mercato del trasporto internazionale di merci, mentre quello generale del trasporto merci è stato aperto alla concorrenza l’anno successivo. Infine, la direttiva 58/2007/CE ha liberalizzato, a partire dal gennaio 2007, il mercato internazionale del trasporto passeggeri.
Tuttavia, nonostante questa intensa attività normativa, volta ad aprire il mercato f. alla concorrenza, i risultati raggiunti sono modesti. La ragione principale è che nel trasporto f. dei passeggeri i costi fissi (➔ costo aziendale) del servizio possono essere coperti attraverso un intenso uso del materiale rotabile, a sua volta realizzabile solo se il gestore ha a disposizione tratte nelle quali la domanda è sufficientemente ampia e diffusa nel corso della giornata, condizioni di mercato, queste, difficilmente conseguibili da un nuovo entrante. Peraltro, il trasporto f. europeo è caratterizzato da significative differenze tecniche (per cui locomotive omologate per un Paese non possono essere utilizzate in un altro per difformità tecniche delle reti), da un sistema di regole da rispettare, da parte dei macchinisti, redatte nella lingua del Paese di riferimento, e da barriere all’entrata (➔ barriera) elevate, che ostacolano l’evolversi di un settore concorrenziale e l’ingresso di competitors esteri sui mercati nazionali. Solo nel trasporto f. di merci la concorrenza ha iniziato a svilupparsi in Europa, e i concorrenti degli ex-monopolisti hanno, progressivamente, raggiunto una quota di mercato di circa il 10%, anche perché meno rilevanti sono le esigenze di orario e di coordinamento e praticamente assenti gli obblighi di servizio universale.