marittimo, trasporto
Trasporto di merci e persone che si svolge via mare. Strettamente connesso con la storia e l’evoluzione dell’umanità, non è stato limitato dal crescente peso assunto nel corso del 20° secolo dagli altri mezzi di trasporto e continua a mantenere un ruolo centrale nell’ambito dello sviluppo dell’economia mondiale.
La concorrenza tra i diversi mezzi di trasporto è modesta, poiché esiste di fatto una certa specializzazione sui beni trasportati. Nell’Unione Europea il valore medio delle merci spostate in aereo nel 2010 era 6 volte superiore a quello delle merci trasferite via mare (43.000 euro per tonnellata in aereo, 3289 euro via terra, 865 via mare e 470 in treno). Il ruolo strategico del trasporto m. si è rafforzato di pari passo con la standardizzazione dei sistemi di carico e di stivaggio e con lo sviluppo dell’intermodalità, ossia della crescente sinergia tra mezzi e reti di trasporto diversi. La riorganizzazione dei porti, divenuti aziende complesse e altamente automatizzate, e la loro integrazione all’interno di una rete articolata intermodale, sono andate di pari passo con queste evoluzioni.
Viaggiano prevalentemente per nave petrolio, materie prime, grandi manufatti, derrate alimentari, ma anche oggetti poco voluminosi, stipati nei container, che sfruttano la flessibilità e i bassi costi propri del trasporto per mare o per vie d’acqua interne. Dal 1990 al 2010 le quantità di merci in viaggio per mare nel mondo hanno registrato un aumento di più del 50% (da 4008 a 8408 milioni di tonnellate).
Con la fine dell’era delle lunghe traversate, diversa è stata l’evoluzione registrata nel trasporto passeggeri. I grandi transatlantici, resi obsoleti dal trasporto aereo e finiti in disarmo, sono rinati sotto forma di navi ancora più grandi e lussuose, alimentando il nuovo e redditizio mercato delle crociere. Nel corto raggio, la maggiore domanda di mobilità e pure l’espansione del turismo hanno agito da volano sulla marineria minore, ovvero quella destinata a collegamenti tra porti vicini, e in specie sulle navi traghetto attrezzate per il trasferimento di passeggeri e di autoveicoli.
Nel periodo 2000-11, come stimato dall’UNCTAD (➔), la flotta mercantile mondiale è aumentata, in termini di tonnellaggio, del 75% (da 798 a 1396 milioni di tonnellate di stazza lorda), però meno di un terzo per numero di unità. La ragione è nelle maggiori dimensioni delle navi di nuova costruzione, tendenza, favorita dalla più elevata efficienza raggiunta dall’industria del trasporto m. (cantieri, porti, sistemi di navigazione), in grado di produrre e gestire scafi di stazza superiore. Complessivamente la flotta mercantile mondiale supera le 100.000 unità; essa non è molto più ampia rispetto agli anni 1990, ma diversa nella tipologia. Due navi su 5 sono cisterne per il trasporto di greggio e di prodotti petroliferi; petroliere sono anche la metà degli scafi di nuova costruzione (petrolio e derivati rappresentano il vero cuore del trasporto m., oltre il 40% del totale). Le portacontainer sono più che raddoppiate di numero in 10 anni, facendo segnare il più veloce ritmo di crescita rispetto agli altri tipi di navi (in termini di tonnellaggio i portacontainer sono aumentati di 4 volte dal 1991 al 2011), con un raddoppio della dimensione media.
Le navi passeggeri rappresentano in tonnellaggio poco meno dello 0,5% del totale della flotta mercantile mondiale, anche se crescono in numero a un ritmo del 6% circa l’anno. Aumentano le grandi unità da crociera, di contro diminuiscono le navi miste cargo/passeggeri con un sensibile invecchiamento di quelle in attività per il progressivo rallentamento delle sostituzioni.