trattato
Ricorre solo in prosa, con un valore più ampio che nella lingua moderna.
In un primo gruppo di esempi ha un significato analogo a quello odierno di " trattazione " e indica perciò sia " l'atto di svolgere, sviluppare " un determinato argomento sia, più concretamente, l'argomento svolto o che lo scrittore si dispone a sviluppare: Vn XXVIII 2 non è convenevole a me trattare di ciò, per quello che, trattando, converrebbe essere me laudatore di me medesimo... e però lascio cotal trattato ad altro chiosatore; Cv IV III 3 nullo si maravigli se per molte divisioni si procede, con ciò sia cosa che... lungo convenga essere lo trattato... a distrigare lo testo perfettamente (cfr. TRATTARE). Altri esempi in Vn XX 2 (in figura etimologica con ‛ trattare '), Cv I IX 7, III XII 6, XIII 3, IV VIII 5, XVI 2 (prima occorrenza), 4 e 8, XXII 6.
Poiché indica la trattazione vera e propria di un argomento, è spesso contrapposto a ‛ proemio ': Cv IV II 15 è da guardare a ciò, che in questo proemio prima si promette di trattare lo vero, e poi di riprovare lo falso, e nel trattato si fa l'opposito; ché prima si ripruova lo falso, e poi si tratta lo vero; e così nei §§ 18 (seconda occorrenza), 1 (in questi due esempi è contrapposto a proemialmente) e 16 (qui la contrapposizione è implicita), IV III 1, XXX 1 (seconda occorrenza).
È discussa l'interpretazione di Vn XIX 15 la prima parte è proemio de le seguenti parole; la seconda è lo intento trattato. Il Casini, il Pézard (in D.A., Oeuvres complètes, Tours 1965, 39 n.) e altri sostengono che intento sia sostantivo, con il valore di " argomento ", " assunto ", e t. participio passato di ‛ trattare '; di opposta opinione è il Barbi (v. ad l., anche per i problemi connessi con la lezione), il quale ritiene che t. sia sostantivo e valga " trattazione ", e attribuisce a intento il significato di " voluta " quale participio passato di ‛ intendere '; v. anche INTENTO.
In un secondo gruppo di esempi, il termine è la denominazione tecnica attribuita a ciascuna delle quindici parti delle quali, secondo il disegno originario, avrebbe dovuto essere composto il Convivio: I I 17 nel quarto trattato di questo libro; e così in VIII 18, IX 8, XII 12, II I 1 e 4, II 6, VI 1, XV 3, 11 e 12 (due volte), III I 1, VII 13, XII 1, XIII 4, XV 14, IV II 4 e 18 (prima occorrenza), V 10, VI 1, IX 1, XIII 7, XVI 2 (seconda occorrenza), XX 4, XXIII 15, XXVI 5 e 8, XXVII 11, XXX 1 (prima occorrenza) e 5.
Quando è accompagnato dall'aggettivo dimostrativo ‛ questo ', non è agevole determinare se sia usato nel senso generico di " trattazione " o non abbia piuttosto il valore tecnico ora chiarito. Esempi di questo uso ambiguo si hanno in III X 10 così termina tutta la litterale sentenza di questo trattato; XV 20, IV VIII 9 e 10, XXIX 2; e così in III IX 1 L'ordine del presente trattato richiede...