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trattino [prontuario]

di Stefano Telve - Enciclopedia dell'Italiano (2011)
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trattino [prontuario]

Stefano Telve

Trattino e lineetta

Diversamente dal trattino lungo (o lineetta; ➔ trattino), il trattino breve (detto semplicemente trattino) serve a unire vari elementi linguistici: per es., due aggettivi in un composto (afro-cubano, dolce-amaro, ecc.; ➔ composti), due nomi indicanti una relazione (le trattative governo-sindacati) o formanti un composto (porta-finestra, carro-botte) oppure un prefisso (➔ prefissi) o un prefissoide (➔ prefissoidi) a un’altra parola (maxi-schermo). A differenza della lineetta, non è preceduto né seguito da spazi.

Funzioni

Si indicano di seguito le funzioni principali del trattino (Mortara Garavelli 2003: 36-40).

(a) Indicare unione (1) o continuità (2) o alternativa tra due entità prossime (3):

(1) a. il fascicolo del 2-3 luglio

b. anno accademico 2010-2011

c. successe tutto nel ’42-’43

(2) Emilia-Romagna

(3) a. prendere due-tre compresse al giorno

b. ci vediamo fra tre-quattro giorni

(b) Sostituire ➔ preposizioni in correlazione tra loro, per es. indicando il punto di inizio e quello di fine di un processo o di un tragitto, oppure la relazione o la combinazione tra due entità: da ... a (il tratto Torino-Milano); tra ... e (la partita Italia-Germania); di ... e: (la proposta di legge X-Y).

(c) Unire due nomi, uno dei quali funge da attributo rispetto all’altro (ponendosi dopo, come in Stato-nazione, o prima, secondo il modello inglese, come in calcio-mercato e baby-rapinatori; ➔ lingua d’oggi).

(d) Unire due aggettivi (il primo dei quali sempre al singolare ed eventualmente apocopato come in 5), i cui significati si sommano o si integrano:

(4) a. comunicazione tecnicoscientifica

b. relazione politico-programmatica

(5) trasmissione nazional-popolare

(e) Segnalare le diverse parti o capoversi di una lista o di un testo (come nelle elencazioni).

(f) Unire più parole come se formassero una parola unica per sottolineare la ripetitività del concetto espresso; tale uso, di natura specificamente letteraria, contiene spesso un elemento allusivo e ironico:

(6) L’Africa africana si riesce a capire molto meglio dalle pagine di Naipaul che non da tante inchieste lette un po’ dappertutto su autorevoli giornali, con il corredo di interviste e “dice-quello-e-obietta-quell’altro” («la Repubblica» 7 febbraio 1985, p. 18).

Oscillazioni

Con un prefisso o suffisso (come con un prefissoide e suffissoide) accompagnato da altra parola, l’uso del trattino è spesso oscillante. Il trattino appare costantemente nella fase iniziale della nuova voce (per es., pay-Tv), ma può scomparire dando luogo a una forma univerbata (➔ univerbazione) se il composto si stabilizza (antistaminico, antidolore), anche se, nell’ambito che più accoglie nuovi composti, ovvero i giornali quotidiani (in particolare nei titoli; ➔ giornali, lingua dei), il ricorso al trattino sembra a volte rappresentare una scelta peculiare (De Benedetti 2004: 78-83).

Il trattino può dunque essere ricco di implicazioni e costituire l’oggetto di allusioni, come si ricava già nell’uso giornalistico:

(7) Dellai: serve un centro-sinistra col trattino («Avvenire» 19 febbraio 2009)

(8) Rutelli: “Mai nel PSE, neanche divisi dal trattino” («la Repubblica» 4 dicembre 2008)

(9) Il papa, la Sapienza e il trattino mancante tra centro e sinistra («Il Riformista» 16 gennaio 2008).

Vedi anche
sostantivo In grammatica e in linguistica, nome s. (o s. in assoluto), parte del discorso che indica una singola persona, un singolo animale o una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose. Nella grammatica greco-latina, il s. non formava una parte del discorso autonoma, ma costituiva, insieme all’aggettivo, ... testo Il contenuto di uno scritto o di uno stampato, ossia l’insieme delle parole che lo compongono, considerate non solo nel loro significato ma anche nella forma precisa con cui si leggono nel manoscritto o nell’edizione a cui ci si riferisce. Con valore restrittivo, il corpo originale di uno scritto, distinto ... suffisso Elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, posposti alla radice o al tema: i s. diminutivi più comuni in italiano sono -ino, -etto, -ello. Il suffisso così definito è anche detto s. tematico, elemento ... preposizione Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per, su, tra, fra) e improprie (sopra, sotto, davanti, dopo, dietro, ...
Categorie
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Tag
  • CENTRO-SINISTRA
  • EMILIA-ROMAGNA
  • PREFISSOIDE
  • AFRICA
Vocabolario
trattino
trattino s. m. [dim. di tratto2]. – Breve lineetta che, in tipografia e nella scrittura, serve a dividere una parola in fin di riga (di qui la denominazione più estesa di trattino, o tratto, di divisione), e che inoltre, indipendentemente...
prontüàrio
prontuario prontüàrio s. m. [uso fig. del lat. tardo promptuarium «credenza, dispensa, magazzino», dall’agg. promptuarius «in cui conservare qualcosa», der. di promptus: v. pronto]. – 1. Libretto o manuale in cui sono esposte brevemente...
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