travaglista
s. m. e f. (iron.) Chi si richiama alle idee e alle posizioni di Marco Travaglio.
• una scrittura che discende, come quella dei travaglisti-leninisti, da una cronica acidità di stomaco, risulta fatalmente brutta: e proprio perché le manca quella forza (quell’anima) che dovrebbe derivare dalla coscienza morale e dalla consapevolezza di quanto sia tragico il conflitto tra bene e male. (Luigi Manconi, Foglio, 17 luglio 2012, p. 2) • Beppe Grillo ‒ nella stessa giornata di ieri ‒ giudicava «vergognoso» che il capo dello Stato avesse ricevuto [Silvio] Berlusconi; un suo deputato, [Giorgio] Sorial, ha recentemente bollato come «boia» il Presidente; i leghisti, i dipietristi e i travaglisti di ogni ciurma gliene hanno detto di ogni [...] ma nessuno va a giudizio. (Francesco Storace, Giornale d’Italia, 4 aprile 2014, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal nome proprio (Marco) Travaglio con l’aggiunta del suffisso -ista.