TRENTO (XXXIV, p. 268; App. I, p. 1066)
Secondo una valutazione al 31 dicembre 1948, il comune contava 61.015 ab. di fronte ai 56.017 censiti nel 1936.
Durante la seconda Guerra mondiale Trento ha subìto una serie di bombardamenti - in tutto 42 - dovuti alla sua importanza di nodo ferroviario e alla vicinanza del campo di aviazione di Gardolo e del ponte sull'Avisio (detto dei Vodi), posto a 8 km. a monte della città, sulla linea del Brennero.
I bombardamenti più gravi furono quelli del 2 settembre 1943, del 13 maggio, 4 settembre e 6 novembre 1944, 30 gennaio, 2 e 8 aprile 1945. I quartieri che hanno subìto i danni maggiori sono quelli vicini alla stazione ferroviaria (ora riattata) e sulla via Brennero. Ma anche nel centro (via Belenzani, via Oriola, ecc.) si sono avuti danni assai gravi. Nel complesso le case distrutte sono state 294, quelle gravemente danneggiate 450. L'opera di ricostruzione, se non rapida, può dirsi a buon punto, specialmente per taluni edifici pubblici e in piccola parte per quelli privati. Tra gli edifici distrutti sono da ricordare la sede della Cassa ammalati e tra quelli danneggiati più o meno gravemente il Museo di storia naturale della Venezia Tridentina (ora ricostruito).
La bella chiesa settecentesca di S. Martino è stata praticamente distrutta e la chiesa dell'Annunziata, col crollo della caratteristica cupola ha perduto gli affreschi del Fontebasso che la decoravano. Sono stati condotti importanti lavori di restauro sia nella stessa chiesa dell'Annunziata sia in quella di S. Maria Maggiore, che era stata sconnessa nelle strutture interne, sia nel duomo, colpito e sfondato nelle coperture, come pure nella chiesa delle Orsoline e nella Torre Vanga del sec. XIII. Anche alcune interessanti costruzioni di carattere civile di Trento sono state colpite: il Municipio vecchio, il Palazzo del Monte, ora Bertagnolli, danneggiato all'interno dalle esplosioni che hanno in parte guastato le decorazioni pittoriche, il Palazzo Mazzani Gressel ove è in parte crollata la facciata ed è andata perduta una bella sala con stucchi del sec. XVIII.
La città - che fu occupata dagli Anglo-americani il 4 maggio 1945 (v. anche venezie: Venezia Tridentina) riprende faticosamente nella sua attività a causa della crisi generale e in specie di quella del turismo. Tuttavia, specie nel campo culturale, c'è una ripresa di attività delle società e enti preesistenti ed ha avuto nuova fioritura la società "Pro cultura" di tradizione battistiana.
Si è aggiunta ora l'istituzione presso il Museo di storia naturale del Centro di studî alpini del Consiglio nazionale delle ricerche, al quale è affidato l'importante compito di curare il coordinamento degli studî alpini.
Per la provincia di Trento vedi trentino; venezie: Venezia Tridentina, in questa Appendice.