TREZENE (Τροιζήν, Troezen)
Antica città della Grecia, situata nella parte orientale dell'Argolide, in una fertile pianura, a circa 15 stadî dalla costa del Golfo Saronico. Il territorio di Trezene confinava a O. con quello di Epidauro e a SO. con quello di Ermione. La località molto felice, sia per la fertilità del suolo sia per la sicurezza della costa, protetta dal promontorio Scilleo e dalla montuosa penisoletta di Methana e orlata dalla celebre isola di Calauria, fecero sì che a Trezene fiorisse la vita da tempi molto antichi, come i Greci concordemente riconoscevano. I suoi primi abitanti doverono essere di razza ionica. Come ad Atene, Posidone e Atena si sarebbero contesa la supremazia sulla regione di Trezene, per divenire poi ambedue suoi patroni; e un figlio di Posidone, Althepos, avrebbe dominato su quella località, che da lui sarebbe stata detta Althepia. Uno poi dei successivi principi di Trezene, Pittheus, figlio di Pelope e fratello di Troizen, sarebbe stato il nonno di quel Teseo che era considerato l'eroe nazionale ateniese. Ma su questa base ionica venne a distendersi uno strato dorico, con lo stanziamento, pacifico, a Trezene di una colonia di Argo. Ciò nondimeno Trezene mantenne rapporti amichevoli con l'Attica e conservò una certa sua indipendenza, che si esplicava anche in attività colonizzatrice (Alicarnasso nella Caria, partecipazione alla colonizzazione achea di Sibari). Nella seconda metà del sec. VI a. C., insieme con le altre città dell'Akte argiva, Trezene, per sottrarsi al prepotere di Argo, deve esser entrata nella Lega peloponnesiaca diretta da Sparta. Durante le guerre persiane, Trezene ebbe una notevole importanza, come quando dopo la battaglia delle Termopile (480 a. C.) gli abitanti dell'Attica, per sfuggire alla minaccia di Serse, trovarono in gran parte riparo nella città amica. Durante la guerra peloponnesiaca che si iniziò poco prima della metà del sec. V a. C., Trezene, forse nel 456, si staccò da Sparta per aderire ad Atene. Ma gli Ateniesi dovettero abbandonarla quando conclusero la pace del 446, e da allora Trezene rimase alleata di Sparta per lungo tempo. Più tardi anche Trezene dovette aderire alla Lega corinzia di Filippo II di Macedonia. Durante la turbolenta età che tenne dietro alla morte di Alessandro Magno, Trezene ondeggiò fra un padrone e l'altro. Liberata nel 303 dal giogo macedone per opera di Demetrio Poliorcete, essa ritornò poco dopo alla Macedonia, passò poi a Sparta (278), fu di nuovo della Macedonia, fino a che Arato la unì alla Lega achea, cui essa aderì fino alla conquista romana, ad eccezione del breve periodo fra la conquista da parte di Cleomene III (224) e la battaglia di Sellasia (222), durante il quale essa appartenne a Sparta. Dopo la conquista romana, Trezene mantenne una certa floridezza. Fra le divinità onorate a Trezene, oltre a Posidone e Atena, furono l'antico Apollo Thearios, Artemide venerata sotto diversi nomi (fra gli altri quello di Saronia), e specialmente Ippolito, la cui figura divenne - insieme con quella della innamorata Fedra - così largamente nota nella mitologia dei Greci.
Bibl.: C. Bursian, Geographie von Griecheland, II, Lipsia 1868-72, p. 86 segg.; V. Stais, in Δελτιον, 1889, p. 163 segg.; Ph. E. Legrand, in Bull. Corr. Hell., XXI (1897), p. 543 segg., tav. XIII; XXIX (1905), p. 269 segg.; XXX (1906), p. 52 segg.; A. Frickenhaus, in Jahrb. des Inst., XXXII (1917), p. 114 segg. - Per le iscrizioni, v. Inscriptiones Graecae, IV, n. 748 segg. - Per le monete: B. V. Head, Historia Numorum, 2a ed., Oxford 1911, p. 443.