Tri tsug de tsen
(o Khri gtsug lde btsan) Re del Tibet (n. 815-m. 838). Detto anche Ral pa can, è ricordato come il più pio dei re buddhisti tibetani. Il suo soprannome è dovuto infatti ai nastri legati ai suoi capelli sui quali faceva sedere i monaci in segno di riverenza nei loro confronti. In politica estera concluse un trattato di pace con la Cina negli anni 821-822, iscritto su stele di pietra (rdo ring) situate a Lhasa e al confine tra i due Paesi. Concesse grandi privilegi ai monaci, il mantenimento dei quali era a carico delle famiglie, in ragione di sette per ogni monaco. Il lavoro di traduzione dei testi buddhisti, già iniziato sotto Khri srong lde btsan, riprese sotto T. con grande energia. La redazione di un dizionario sanscrito-tibetano (Mahavyutpatti), completo di commentario, determinò anche la riforma della lingua. Le misure in favore del clero suscitarono però il malcontento di una parte dell’aristocrazia fedele al Bon, l’antica religione tibetana, e portarono all’uccisione del re.