triangolazione
triangolazione nelle applicazioni topografiche, metodo di rilevamento che permette di localizzare la posizione di uno o più punti sul terreno. Allo scopo si determina una base iniziale, costituita dalla distanza misurata direttamente tra il punto di osservazione e un punto fisso; tale base si assume come lato di un triangolo, possibilmente equilatero, i cui lati formano le basi di successivi triangoli adiacenti. Si determinano poi i vertici successivi (punti della triangolazione) misurando, con strumenti topografici quali il teodolite, gli angoli che le congiungenti questi vertici formano con gli estremi dei lati dei triangoli via via calcolati. Utilizzando il teorema dei → seni, si ottiene così la misura della distanza tra gli altri estremi di ciascun lato e i punti (vertici) da localizzare. Quando il punto in esame è inaccessibile, si determina la distanza fra due punti accessibili mentre il primo viene considerato quale vertice del triangolo costruibile con i tre punti (→ punto inaccessibile). Quando si devono determinare i successivi punti di una superficie molto estesa, si provvede a scomporre tale superficie in tanti triangoli i cui lati siano consecutivi e coincidenti fra loro a partire dal lato preso come base. Individuando la misura di un lato e calcolando gli angoli è così possibile, mediante la trigonometria, determinare tutte le distanze dei punti che si vogliono localizzare.
Per un altro significato, si veda → spazio topologico, triangolazione di uno.