TRIANON
. È il nome di due ville (Grand Trianon e Petit Trianon) adiacenti al castello di Versailles (v.) e fatte costruire rispettivamente da Luigi XIV e Luigi XV. Nel Grand Trianon fu concluso, il 4 giugno 1920, il trattato di pace fra le potenze alleate e l'Ungheria.
Il trattato del Trianon. - Col crollo dell'impero asburgico (ottobre 1918) l'Austria e l'Ungheria furono considerate le eredi della duplice monarchia, con la quale venne stipulato l'armistizio di Villa Giusti. Per quanto il gen. Weber fosse autorizzato a trattare e firmare anche a nome del nuovo governo ungherese, tuttavia questo, credendo di ottenere migliori condizioni dall'Intesa, si rifiutò di riconoscere tale armistizio, e si rivolse al gen. Franchet d'Esperey, col quale concluse la convenzione militare di Belgrado (13 novembre 1918). Essa (analogamente all'armistizio di Villa Giusti) non era preceduta da nessuna clausola politica, come avvenne invece nel caso della Germania. Con la convenzione si prevedeva l'occupazione permanente di una zona determinata (art.1) e l'eventuale di altre (art. 3). Di questa clausola si servirono Romeni e Cecoslovacchi per occupare la maggior parte dei territorî da essi rivendicati.
Alla conferenza della pace la difficoltà maggiore fu quella della sistemazione territoriale, a causa delle rivendicazioni degli stati vecchi e nuovi, i quali, per assicurare la propria indipendenza politica ed economica, chiedevano territorî, abitati da Magiari, ma importanti per le risorse minerarie o per le comunicazioni. Lo studio di quel difficilissimo problema fu affidato a commissioni apposite, la prima delle quali fu creata proprio in seguito alle richieste romene (1° febbraio 1919). Tali commissioni fecero un lavoro lungo e difficile. Le loro conclusioni circa le frontiere con la Cecoslovacchia e la Romania furono pubblicate il 13 giugno. Quelle circa le frontiere con la Iugoslavia furono pubblicate in seguito, ma era noto che corrispondevano alla linea dell'armistizio. Tuttavia la firma del trattato venne ritardata di quasi un anno per due ragioni. Anzitutto la rivoluzione ungherese (21 marzo), causata dalle continue richieste romene e cecoslovacche di estendere la loro zona di occupazione, dall'irritazione prodotta in Ungheria dal trattamento fatto alla popolazione magiara nei territorî occupati, dalla difficile situazione creata dalle barriere economiche stabilite dai nuovi stati e dalla conseguente perdita di mercati e di materie prime, dalla disillusione e dallo scoraggiamento prodotti dalle incertezze e dalle lungaggini della conferenza. Caduto il governo di Béla Kun gli alleati si rifiutarono di trattare con quello legittimista che gli successe. In secondo luogo il ritardo fu dovuto alla rottura prodottasi in giugno fra la conferenza e Bratianu, capo del governo romeno.
Così solo quando si ebbe un nuovo governo romeno che accettò di sgombrare l'Ungheria (14 novembre 1919), e quando in Ungheria venne costituito un governo, riconosciuto dagli Alleati (25 novembre), fu invitata una delegazione ungherese. Questa, composta dai conti Apponyi, Teleki e Bethlen, arrivò a Parigi il 7 gennaio 1920. Il 16 gennaio, nel ricevere le condizioni di pace, Apponyi con un discorso famoso criticò efficacemente le contraddizioni nelle quali erano incorsi gli Alleati, i quali, nel fissare le frontiere, avevano successivamente fatto appello al principio storico, a quello etnografico, a quello economico, per favorire i nemici dell'Ungheria, e così avevano ridotto questa a circa un terzo del territorio e della popolazione di prima, tagliando fuori quasi tre milioni di Magiari, dei quali alcuni costituivano nuclei compatti adiacenti al resto dell'Ungheria, e soprattutto avevano rotto un'unità economica, favorevole in definitiva a tutti. La risposta ungherese particolareggiata seguì il 10 febbraio. Il 6 maggio seguì la replica degli Alleati, basata soprattutto sugli argomenti forniti da Cecoslovacchia, Romania e Iugoslavia, e con la quale si rigettavano quasi tutte le argomentazioni ungheresi e si facevano solo concessioni di secondaria importanza, concedendo 10 giorni per l'accettazione definitiva. Apponyi allora diede le dimissioni, e il 17 maggio gli venne dato il successore, che il 4 giugno 1920 firmò il trattato, ratificato il 13 novembre dal parlamento.
Le disposizioni del trattato del Trianon sono in gran parte analoghe a quelle del trattato di Saint-Germain. Le differenze più notevoli si riferiscono alle clausole territoriali e a quelle militari. In base alle prime, l'Ungheria perdeva la Slavonia, la Croazia, la Transilvania, il Banato, e dei territorî al nord, che avevano fatto parte della corona di S. Stefano. Ossia la sua area da 283 mila kmq. era ridotta a 91 mila; la popolazione da quasi 21 milioni a 7 e mezzo, dei quali circa 6 milioni e mezzo Magiari, 500 mila Tedeschi, quasi altrettanti Ebrei, 250 mila Slavi e 50 mila Romeni. E così l'Ungheria cedeva agli altri stati oltre 3 milioni di Magiari, dei quali un milione e mezzo alla Romania, quasi un milione alla Cecoslovacchia, e 500 mila alla Iugoslavia. Gran parte di questa popolazione è costituita da isole magiare in mezzo a Slavi e Romeni; parte, invece - pur essendo contigua al resto - fu staccata per assicurare miniere o comunicazioni ferroviarie agli stati confinanti. Le clausole militari, fissate verso la metà di maggio 1919, erano in tutto eguali a quelle con l'Austria, salvo che all'Ungheria fu concesso un esercito di 35 mila uomini, e cioè fu seguita la stessa proporzione numerica che con l'Austria. Stipulazioni particolari all'Ungheria furono anche quelle che riguardano la navigazione del Danubio, per cui fu fatto uno statuto apposito.
Bibl.: Les Négociations de la Paix Hongroise, Budapest 1920 (pubbl. a cura del Min. degli esteri ungherese); J. Andrássy, diplomatie und Weltkrieg, Berlino 1920; H. W. V. Temperley, A History of the Peace Conference of Paris, Londra 1920-21, IV e V: A. Giannini, I trattati di pace per l'Europa danubiana, Roma 1923; E. Czkö, La vérité sur les délibérations préliminaires du Traité de Trianon, Budapest 1934; H. H. Baudholtz, An undiplomatic diary of the interallied mil. mission to Hungary (1919-20), New York 1934; I. Bethlen The Treaty of Trianon and European Peace, Londra 1934.