triplicemente
, - Due occorrenze dell'avverbio, nel significato di " con modo ternario " o " in triplice modo ", in Cv II V 7 e 9, nella ripartizione che D. fa degli angeli nelle tre gerarchie angeliche e di ogni gerarchia angelica in tre ordini. Ripartizione cui corrisponde la particolare speculazione di Dio propria di ciascuna gerarchia, e di ciascun ordine all'interno della gerarchia.
Il triplice modo viene ad articolarsi per riguardo a uno stesso oggetto, Dio, il quale è insieme uno e trino. Nell'unità della natura, infatti, ‛ sussistono ' le ‛ relazioni ' di paternità, filiazione e spirazione, in cui consistono le persone divine. Dio, quindi, pur essendo uno, può essere considerato in ciascuna delle tre persone; ciascuna di queste, inoltre, può essere oggetto di particolare speculazione in quanto considerata in sé, o per rapporto alle altre due. Ne consegue che la speculazione, attività intellettuale ininterrotta in cui consiste la natura angelica, e che è dello stesso genere perché ha l'unico Dio come oggetto, al suo interno presenta modalità diverse a seconda della proprietà personale considerata in Dio, e ciascuna di queste modalità si articola ulteriormente in tre modi diversi a seconda di come è considerata ciascuna persona divina. Per questa via l'unità-trinità di Dio si ‛ specchia ' immediatamente nelle gerarchie angeliche (cfr. Pd XIII 59) in modi e gradi diversi che costituiscono le differenziazioni delle creature angeliche.
Essendo perciò la Trinità ‛ una ' sostanza in ‛ tre ' persone, di loro si puote triplicemente contemplare (§ 7), si può avere di esse una speculazione triplice, particolare cioè per ogni gerarchia angelica. E così la prima gerarchia contemplerà la potenza somma del Padre; la seconda la somma sapienza del Figliuolo; la terza la somma e ferventissima caritade de lo Spirito Santo. Ma in quanto ciascuna persona ne la divina Trinitade triplicemente si possa considerare (§ 9), anche all'interno di ogni gerarchia angelica ci sarà un triplice modo di speculazione di ogni persona della Trinità, che determinerà la divisione di ogni gerarchia nei tre ordini (cfr. Busnelli-Vandelli, ad locum, e Appendice IV a Cv II).