tritacarte
s. m. Dispositivo per la distruzione di fogli di carta e documenti.
• «Ormai qui il tritacarte s’è squagliato per quanto l’hanno usato». All’ingresso del complesso di via della Pisana, a Roma, c’è ironia da vendere. Tiene banco l’ultima curiosità venuta fuori dalla perquisizione nella casa romana di Fiorito: nel tritadocumenti sono stati trovati pezzi di fatture per l’acquisto di cravatte e sciarpe. (Alberto Di Majo, Tempo, 4 ottobre 2012, p. 3, Primo Piano) • C’è una scena madre, in tutti i film di spionaggio che si rispettino: quella in cui il cattivo di turno, prima di essere beccato, fa sparire i documenti compromettenti, passandoli per il tritacarte. (Ernesto Menicucci, Corriere della sera, 5 gennaio 2013, p. 9, Primo Piano) • Molti dimenticano di inserire i dati di contatto: la mail, il numero di telefono. Il luogo di nascita e la residenza. Il 18 per cento dei selezionatori di fronte a queste dimenticanze mette il curriculum nel tritacarte. Un selezionatore ogni sette segnala, ancora, che nel foglio che dovrebbe dischiudere un lavoro a un giovane non c’è l’indicazione del diploma, né il voto di laurea. (Corrado Zunino, Repubblica, 16 dicembre 2014, p. 23, Cronaca).
- Composto dal v. tr. tritare e dal s. f. carta.
- Già attestato nel Corriere della sera del 13 agosto 1981, p. 3 (Maurizio Chierici).