TROESMIS (Τρόσμις, Τρῶσμις, Τροσμὴς, Troesmis, Trosmis)
Centro fortiticato sul Danubio inferiore, prima traco-getico e poi romano.
Dopo la sconfitta dei Geti della Scizia Minore nell'anno 28 a. C., fu dato dai Romani al regno clientelare della Tracia. Quando questo regno venne soppresso, nel 46 d. C., T. entrò nei limiti della provincia della Moesia e poi, nell'86 d. C., in quelli della Moesia Inferior. Accanto alla vecchia fortezza, l'imperatore Traiano fece istallare la Legio V Macedonica quale difesa contro minacce d'oltre il fiume, in un punto che dominava nello stesso tempo la pianura della Valacchia e le contrade meridionali della Moldavia. Le canabae formate all'intorno presero ben tosto l'aspetto di una città fiorente. Così si ebbero ad un certo momento due località vicine, soltanto a qualche centinaia di metri l'una dall'altra: da un lato il vecchio centro già traco-getico, con il suo territorio rurale, dall'altro le canabae. La situazione è chiaramente attestata in un'epigrafe, ultimamente pubblicata, in cui un veterano della Legio V Macedonica appare nello stesso tempo quale quinquennalis canabensium e decurio Troesmensium. Dopo il trasferimento della legione sopraccitata nella Dacia, sotto il regno di Marco Aurelio, le canabae, fuse con la vecchia città vicina, diventarono un municipium, condotto da duoviri. I resti ancor oggi esistenti ci provano un centro civile molto esteso. Danneggiata dalle invasioni carpo-gotiche del III sec. d. C., T. fu ricostruita al tempo di Diocleziano, quando venne inclusa nella nuova provincia della Scytia e vi fu stanziata la Legio II Herculia. Il castrum fu rialzato e così pure le mura della vecchia cittadella vicina, impiegando quale materiale da costruzione resti di vecchi edifici demoliti, monumenti funerarî, altari, iscrizioni, ecc. Le due fortezze di nuovo distrutte nel V sec., vennero ancora una volta restaurate sotto il regno di Giustiniano, per essere definitivamente sgombrate verso la fine del VI sec., quando tutta la Scizia Minore cadde nelle mani degli Avari e degli Slavi. La fortezza orientale, dove fu il castrum della legione, è stata intensamente scavata verso la metà del secolo scorso per opera di archeologi francesi. Il ricco materiale epigrafico risultatone, deposto in massima parte nel Museo del Louvre, fu studiato dal Desjardins. Le mura della fortezza occidentale sorta sull'antico centro geto-tracio, sono state parzialmente scavate l'anno 1939 dagli archeologi romeni.
Bibl.: E. Desjardins, in Ann. Inst., 1868, pp. 58-85; C.I.L., III, pp. 145; 999; Gr. Tocilescu, Monumente epigrafice si sculpturali, Bucarest 1902, pp. 56-82; V. Parvan, Descoperiri nouă in Scythia Minor, Bucarest 1913, in Analele Academiei Române, Memoriile Sectiunii istorice, ser. II, tomo XXXV, pp. 491-502; A. Betz, in Pauly-Wissowa, VII A, 1948, cc. 591-596, s. v.; R. Vulpe, Histoire ancienne de la Dobroudja, Bucarest 1938, passim; id., Canabenses e Troesmenses, in Studii si Cercetări de Istorie veche, Bucarest, IV, 1953, 3-4, pp. 557-582.