tromba
Sinonimo di ‛ tuba ' (v.): tuttavia non è forse casuale che t. sia adoperato solamente nell'Inferno: l'angelica tromba del giudizio universale che annunzia la nimica podesta (VI 95); il metaforico riferimento che introduce l'episodio dei simoniaci (XIX 5); le t. del torneo nella digressione che vien dopo la trombetta di Barbariccia (XXII 7 e XXI 139), mentre ‛ tuba ' è impiegato solo nel Purgatorio e nel Paradiso. Una simile discriminazione non è dovuta solo alla maggior dignità del termine latino tuba rispetto al volgare t. in relazione alla differente qualità dell'argomento poetico, ma, probabilmente, anche a una contrapposizione tra due ben distinti impieghi dello strumento genericamente noto come tromba.
Già nell'Antico Testamento si fa distinzione fra il suono della t. come segnale di allarme e come richiamo per le varie incombenze del vivere civile (Num. 10, 2-10). Pare certo che nel sec. XIII ci fosse una corporazione di trombettieri e di tamburini, ove si raccoglievano coloro che volevano distinguersi dai musici vagantes, per la maggior dignità delle funzioni che erano chiamati a svolgere al servizio della nobiltà e della cavalleria. Anche se non è certo che la tuba in D. abbia il significato specifico di strumento impiegato a finalità impegnative o addirittura artistiche, in contrapposizione a t. intesa genericamente come sorgente di segnali sonori indeterminati e senza pretesa, non par dubbio che tra i due termini il poeta abbia inteso esprimere una differente qualità semantica ed espressiva.
Le sole testimonianze che ci permettono d'identificare la t. al tempo di D. sono naturalmente di esclusiva indole iconografica; ma non è possibile in alcun modo risalire, dalle raffigurazioni medievali, alle esatte caratteristiche foniche e tecniche dello strumento. Non è nemmeno probabile che D. volesse alludere a qualcosa di ben determinato, se si tenga presente la genericità con cui i pochi strumenti a fiato medievali sono indicati nelle fonti teoriche e letterarie; è la norma che uno stesso termine designi oggetti in realtà assai differenti fra loro. L'iconografia medievale ci mostra quasi solamente t. di chiara derivazione classica, a foggia della tuba militare dei Latini: una lunga e ampia canna cilindrica, forse dotata anche di fori, e designata con nomi differenti, da paese a paese (in Italia fu chiamata qualche volta anche ‛ chiarina ').
Circa l'impiego specifico che vien fatto della t. nella Commedia, a parte l'angelica tromba già citata, qualche diversità d'interpretazione si riscontra a proposito di If XIX 5 (or convien che per voi suoni la tromba), ove commentatori antichi e moderni sono propensi a scorgere intenzioni epiche. L'Anonimo, ad es., osserva: " Alla tromba s'assomiglia quello stile de' poeti che esclama, o veramente quello ch'egli discrive parla con alti eccellenti vocaboli. E pertanto è a Lucano attribuita la tromba, perché cercò ne' suoi libri di parlare altamente e con vocaboli eccellenti ". Più centrata sembra l'osservazione dell'Andreoli: " Non la tromba epica, come comunemente si spone, perché D. intese di scrivere commedia; ma la tromba del banditore quando ei strombazza i misfatti dei condannati a pubblica punizione ".
Del diminutivo ‛ trombetta ' si ha un'unica attestazione in If XXI 139: quando Barbariccia risponde al segnale dei diavoli con un suono che ottiene dal deretano, metaforicamente trombetta (ripreso da cennamella in XXII 10): prima avea ciascun la lingua stretta / coi denti, verso lor duca, per cenno; / ed elli avea del cul fatto trombetta.
Bibl. - W. Menke, History of the Trumpet of Bach and Händel, Londra s.a. [ma 1934]; N. Bessaraboff, Ancient european musical Instruments, Boston 1941; The new Oxford History of Music, III, Londra 1960, 475-476 (traduz. ital. Milano 1964, 531-532).