tronismo
s. m. (iron.) L’atteggiamento di chi ama essere messo al centro dell’attenzione, su un trono, divenendo oggetto di corteggiamento e di lusinghe.
• Cosa ha provocato questo scivolamento verso il basso? Due espedienti narrativi. Il primo è un abbassamento del target di riferimento. I «reclusi» sono sempre più simili ai concorrenti di «Uomini e donne»: tendono al tronismo, ne rispecchiano la morale di fondo. Il secondo è che il GF vive ormai sul «casting in progress»: se un concorrente non funziona, lo si sostituisce; se la tensione cala, si fa entrare qualcuno in grado di alzarla. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 29 dicembre 2010, p. 38, Idee & opinioni) • volo d’angelo su volti, ambienti e pensieri e parole: una carrellata di bei volti, di ‒ pare ‒ belle persone, umili, modeste, sincere, intelligenti, in evidente difficoltà spesso materiale, più spesso psicologica: sono il ragioniere e l’infermiera della porta accanto che si sono messi davanti a una cinepresa, fissa, e coraggio dici tutto quel che sai di te e delle tue intenzioni in una manciata di minuti. Un contorno di divani casalinghi, campi cortissimi, qualche soprammobile, bimbi, fondi d’ufficio, frammenti di un tronismo ultrapop, rispettabile e degno. (Unità, 5 dicembre 2012, p. 6, Politica) • Nel lavorio letterario che nell’ultimo periodo ha smangiato i confini fra fiction e non fiction si distingue il «Tuttissanti» di Teresa Ciabatti. Il breve testo segue la curva di un medio arrivista del tronismo televisivo, dalla vita banale al successo in reality e talent, il pacchiano benessere dei visibilissimi, fino al ritorno alla vita banale. (Stefano Bartezzaghi, Repubblica, 12 gennaio 2014, p. 52, Cultura).
- Derivato dal s. m. trono con l’aggiunta del suffisso -ismo.