TROPPAU
Nome tedesco della città cecoslovacca di Opava (v.).
Il congresso di troppau. - Scoppiata la rivoluzione a Napoli nel 1820 e proclamata la costituzione, l'Austria avrebbe avuto il diritto d'intervenire per schiacciarla, poiché, col secondo articolo segreto del trattato del 12 giugno 1815, il re di Napoli si era con essa obbligato a non fare mutamenti di regime che fossero in contraddizione con quello esistente nel regno Lombardo-Veneto. L'Inghilterra era sfavorevole all'applicazione di questo articolo e non voleva fare della questione napoletana una questione europea, sia per non rinnegare solennemente i principî che ispiravano la sua vita politica interna, sia perché da una formulazione generale del principio d'intervento nelle questioni interne d'uno stato non si deducesse il corollario particolare d'un intervento in Spagna, anch'essa passata, in seguito a un moto militare, dal regime assolutista a quello costituzionale. La Russia, invece, sosteneva che lo scopo dell'alleanza delle potenze era non solo quello di garentire l'assetto territoriale ma anche quello politico interno uscito dal Congresso di Vienna, e che quindi la questione dell'intervento a Napoli era una questione europea. Per contentare la Russia senza scontentare l'Inghilterra, Metternich aveva proposto un incontro dei due imperatori di Russia e Austria, ma la Russia tenne ferma l'idea d'un congresso ed egli dovette piegarvisi, mentre l'Inghilterra si diceva pronta ad inviarvi solo un osservatore, non potendo come paese costituzionale partecipare a dichiarazioni di principî illiberali.
Nulla poté fare il governo costituzionale di Napoli per impedire il concerto delle potenze. Le missioni del principe di Cariati, del Principe di Cimitile, del duca di Gallo a Vienna fallirono; le missioni del cavalier Brancia e del principe di Caliati a Parigi non poterono che alimentare una viva campagna giornalistica e pubblicistica a favore del loro paese; i passi del duca di Serracapriola a Pietroburgo e del conte di Ludolf a Londra non ebbero alcuna efficacia. Si aggiungeva inoltre che per mezzo dei suoi fedelissimi, che non avevano aderito al governo costituzionale, il principe Ruffo a Vienna e il principe di Castelcicala a Parigi, e per mezzo di diplomatici francesi, il duca di Narbonne e il conte di Blacas, re Ferdinando di Napoli rivelava alle potenze la violenza che aveva dovuto subire la sua coscienza di re assolutista.
Il congresso di Troppau s'inaugurò il 23 ottobre 1820. Vi parteciparono, oltre ai tre sovrani di Russia, di Prussia e d'Austria, i plenipotenziarî dell'Austria, Russia, Prussia, Francia. Aveva parte d'osservatore l'ambasciatore inglese a Vienna. Il congresso fu un duello tra Metternich e Capodistria plenipotenziario russo. Nel memoriale del 23 ottobre, Metternich pose il principio dell'intervento, ma in una forma non troppo generica, e insisté invece molto sul secondo articolo del trattato del 12 giugno 1815 e sulle domande di soccorso che re Ferdinando adombrava nelle sue lettere all'imperatore d'Austria e al principe Ruffo. Capodistria propose, prima di venire alle armi, la mediazione delle potenze tra l'Austria e Napoli costituzionale. Ma Metternich sventò tale idea, facendo agire il suo imperatore sullo zar Alessandro, che prese l'iniziativa d'impegnare governi alleati a non negoziare con Napoli se prima non vi fosse restaurato il governo legittimo. Si decise allora d'invitare, come mediatore tra il suo popolo e l'Europa, re Ferdinando a un nuovo congresso da tenersi a Lubiana (v.). L'attività del congresso di Troppau culminava nel protocollo del 19 novembre 1820, col quale si pose il principio generale dell'intervento, come desiderava la Russia, ma si limitò tale principio per il momento alla questione di Napoli, nella quale si riconosceva il predominante interesse austriaco. Capodistria vinceva, insomma, nella forma; Metternich nella sostanza. L'osservatore inglese Stewart vide in nuce nel protocollo del 19 novembre una confederazione continentale europea e gettò un grido d'allarme per la sua patria; ma Metternich, per mezzo dell'ambasciatore austriaco a Londra, il principe Esterhazy, rassicurò Castlereagh sulla reale portata dell'atto.
Bibl.: Fondamentale: R. Accademia dei Lincei, Atti del Parlamento delle Due Sicilie, 1820-21, IV, Bologna 1931; La rivoluzione napoletana, il suo Parlamento e la reazione europea. Studî di A. Alberti, pp. lxxxix-ccxcix, e vol. V (Documenti). Cfr. inoltre le classiche opere di A. Stern, Geschichte Europas seit den Verträgen von 1815 bis zum franckfurter Frieden 1871, II, Stoccarda 1894, p. 122 segg.; Granduca Nicola Mickhailowich, L'empereur Alexandre I, Parigi 1912; C. K. Webster, The foreign policy of Castlereagh, Londra 1925; H. von Srbik, Metternich, I, Monaco 1925.