TROTA (fr. truite; sp. trucha; ted. Forelle; ingl. trout)
Le trote sono pesci della famiglia Salmonidae (v. salmonidi), genere Salmo, caratterizzati dall'avere il corpo allungato compresso coperto di squame piccole, il capo conico, la bocca ampia provvista di denti sulle mascelle, sui palatini, sul vomere, sulla lingua; hanno una dorsale con 12-15 raggi molli che si inizia avanti l'inserzione delle ventrali addominali, una seconda dorsale adiposa, una anale con 12-13 raggi, la codale poco incavata. Sono simili al Salmone, da cui differiscono per avere il corpo più compresso, per la presenza di forti denti sul corpo del vomere e per altri minori caratteri. Alcuni autori ne fanno un genere o sottogenere distinto, Trutta.
Le trote sono pesci essenzialmente d'acqua dolce, che prediligono le acque fredde, i torrenti di montagna, i laghi. Alcune però scendono anche al mare o compiono migrazioni tra questo e le acque dolci. Sono pesci carnivori che si nutrono di tutti gli animali acquatici. La frega ha luogo nei mesi freddi. Sono in genere molto pregiate.
A seconda del loro diverso habitat sono state distinte diverse specie di trote: Trota di torrente (Salmo fario L., ted. Bachforelle), Trota di lago (Salmo lacustris L.), Trota marina (Salmo marinus [Duham.]). Una trota speciale del Garda è il Carpione (Salmo carpio L.), caratterizzato da due periodi riproduttivi annuali. La trota di torrente può raggiungere 60 cm. di lunghezza; essa è distinta dalla presenza di macchie rosse e nere sui fianchi. La trota di lago è più grande, può arrivare a 1 m. di lunghezza e a 15-20 kg. di peso.
In tempi recenti la maggior parte degli autori, che hanno studiato le trote dell'Europa centrale e settentrionale, ha ritenuto che tutte le trote europee, di torrente, di lago, marine, debbano essere riunite in una specie unica Salmo trutta L. Molte incertezze esistono invece sulla classificazione delle trote indigene italiane (H. Henking e K. Altnöder, E. Gridelli, I. Delpino). Secondo Gridelli (1935) in Italia esisterebbero 3 o 4 specie di trote indigene diverse da quelle dell'Europa centrale e settentrionale (S. genivittatus Heck. Kner, S. macrostigma Dum., trota del Sagittario, S. carpio L.). In Italia però è stata largamente diffusa anche la S. fario e la S. lacustris, seminate a scopo di ripopolamento, per cui in molti luoghi non è più facile riconoscere le trote indigene.
Da molti anni è stata importata in tutta l'Europa e in Italia anche la Trota arcobaleno (Salmo irideus Gibb.), originaria dall'America. Essa si presta bene per l'allevamento perché si adatta meglio che le trote nostrali alle temperature estive più elevate. Essa sopporta bene temperature di 24-25°, mentre la trota di torrente nostrana non tollera quelle superiori ai 18°. La Trota arcobaleno ha inoltre un accrescimento più rapido della trota nostrale.
A causa del loro pregio come pesci commestibili, le trote vengono abbondantemente allevate in tutti i paesi europei. A tale scopo si opera la fecondazione artificiale delle uova. Ogni femmina può dare fino a 2500 uova per kg. di peso; esse sono libere, più pesanti dell'acqua, rotonde, del diametro di 4-5 1/2 mm. Ciascun anno vengono seminati nelle acque pubbliche del nostro paese parecchi milioni di uova delle varie specie di trota (stagione 1929-30, 15 milioni). Le trote vengono anche allevate a scopo pratico in stagni, laghi e bacini di allevamento.
Bibl.: F. Supino, I pesci d'acqua dolce d'Italia, Milano 1916; D. Vinciguerra, Piscicoltura, in Enciclopedia Agraria Italiana, Torino 1929; E. Gridelli, Le trote della Venezia Giulia, in Note Ist. biolog. Rovigno, 1935, n. 16; C. Vogt e B. Hofer, Die Süsswasserfische von Mitteleuropa, Lipsia 1909; L. Roule, Les poissons des eaux douces de la France, Parigi 1925.