TROYES (A. T., 32-33-34)
Città della Francia, capoluogo del dipartimento dell'Aube con 58.804 ab. (1931). Posta nel mezzo di una vallata alluvionale, bagnata da numerosi bracci e derivazioni della Senna, è attraversata dal canale della Haute-Seine che la divide in due parti: a destra si trova la città bassa, la più antica, abitata una volta dalla nobiltà e oggi invece dalla classe operaia; a sinistra la città alta, dove sono gli stabilimenti industriali e le abitazioni delle classi più agiate. Le antiche mura che la circondavano sono state demolite, dando luogo a bei viali. Dopo Reims è la città più importante della Champagne di cui era una volta la capitale. Troyes è sede di prefettura, di vescovato, di Corte d' assise, di tribunale civile e di commercio, di camera di commercio: ha scuole primarie e secondarie, alcuni seminarî, un museo e una ricca biblioteca. Notevole è la sua attività industriale, data specialmente da manifatture di cotone, lana e maglifici, con 75 stabilimenti nei quali sono occupati circa 1500 operai; i prodotti vengono esportati largamente in Spagna, negli Stati Uniti e nell'America Meridionale. Per le comunicazioni la città è servita da linee della rete ferroviaria dell'Est.
Monumenti. - Fu, durante il Medioevo e nel sec. XVI, un centro artistico importante, sede d'una grande scuola di scultura e di pittura su vetro, di cui ancora oggi si ammirano opere di notevole valore. Della città romana, dalla triplice cinta di cui gli odierni boulevards segnano il tracciato, non vi sono che pochi resti conservati al museo, ma delle trenta chiese che la città aveva nel sec. XVIII, molte rimangono ancora, notevoli per architettura e opere d'arte. La più antica è Sainte-Madeleine, della fine del sec. XII; a cinque navate, con un pregevole tramezzo di pietra, dovuto a Jean Guilde, splendide vetrate, come del resto quasi tutte le chiese della città, e la celebre statua di Santa Marta (sec. XVI). La cattedrale, a cinque navate, con transetto e coro a raggiera di cappelle, fu iniziata dall'abside, nel 1208; il coro ne fu terminato nel 1304, il transetto verso il 1316, la navata alla fine del sec. XV. La facciata, incominciata nel 1506 da Martin Chambige, fu continuata poi da suo figlio Pietro e terminata nel 1544. Una delle sue torri fu compiuta nel sec. XVII. La cattedrale, benché incompleta e mutilata, è importante per le sue dimensioni, la regolarità della pianta, le vetrate e la facciata sontuosa e imponente.
L'unico monumento di Troyes, del tutto omogeneo, capolavoro dell'architettura del sec. XIII, è la collegiata di Sant' Urbano. Costruita d'un sol getto, su progetto di Jean Langlois, fu cominciata nel 1262 e fondata da Urbano IV, la cui famiglia era di Troyes. Comprende una navata centrale di tre campate, fiancheggiata da navate laterali, un transetto con portali preceduti da un portico, e un coro ad angoli smussati. Al disopra del pianoterra la costruzione è tutta una vetrata, di incomparabile leggerezza, sostenuta da contrafforti. Gallerie a giorno, pilastri, arcate, tutto denota una ricerca d'eleganza e d'arditezza. Il portale principale, riparato da un porticato, è bipartito; nel timpano è rappresentato il Giudizio finale. I portici laterali sono ornati da nicchie, da baldacchini, da colonne. Gli archi rampanti con guglie sono di una grande finezza e contribuiscono a dare all'edificio, che segna il limite massimo raggiunto dalla costruzione di pietra, quel suo aspetto di gioiello. I finestroni sono adorni di belle vetrate del sec. XIV.
Fra le numerose e interessanti chiese di Troyes si possono citare Saint-Remi, del sec. XIV, restaurata nel sec. XVI; Saint-Nizier, costruita tra il 1528 e il 1620, con bei portali e con belle vetrate e sculture del sec. XVI (Troyes fu attivo centro dell'arte plastica e vetraria); Saint-Martin-des-Vignes, che è della stessa epoca. Saint-Jean-au-Marché, nel mezzo dell'area destinata un tempo a celebri fiere, risale al sec. XIV, ma fu rimaneggiata nel sec. XVI. Saint-Pantaléon, cominciata nel 1517, ma non terminata che nel sec. XVIII, è la più ricca per suppellettili e oggetti d'arte, per le statue che dànno alla stretta e adorna navata un aspetto di sontuosità pittoresca. Saint-Nicolas e Sainte-Savine sono del sec. XVI.
Troyes conserva molte belle dimore e vecchie case. Il Palazzo comunale, cominciato nel 1650 su disegni del Noble, fu terminato nel 1655. Fra i palazzi si possono citare: l'Hôtel des Ursulines (1526) con una pregevole finestra; l'Hôtel Marisy; l'Hôtel Deheurles; l'Hôtel Vauluisant che fu costruito nel 1564; l'ospedale con una bella cancellata. Il museo, posto nell'antica abbazia di Saint-Loup, contiene una ricca raccolta di sculture, collezioni di pittura e di storia naturale.
Storia. - Principale centro della tribù dei Tricasses (da cui ha origine il suo nome, Tricae, Trecace); conosciuta un tempo col nome di Augustobona, Troyes si sviluppò sotto la dominazione romana, e fu, generalmente, risparmiata dai barbari. Il vescovo San Lupo (426-479) arrestò l'invasione degli Unni. Durante i regni dei Merovingi e dei Carolingi, i successori di San Lupo ebbero grande autorità, e il passaggio della città ai diversi regni allora costituiti sembra che non abbia causato nessun disordine. Fu in questa città che, nell'878, il papa Giovanni VIII incoronò Luigi il Balbo re di Francia. Ma il potere dei conti di Troyes, divenuto ereditario con lo svilupparsi della feudalità, e assai forte per il fatto ch'essi si erano insignoriti dell'intera Champagne, indebolì fortemente il potere dei vescovi. Appunto ai conti si debbono le istituzioni municipali della città, non mai tramutatasi in comune, e, in parte, le grandi fiere che costituirono la sua ricchezza fino a quando, nel 1315, Luigi X le Hutin ne interdisse l'accesso ai mercanti fiamminghi. Centro israelitico, come Montpellier e Narbonne, Troyes fu, come queste città, colpita dalla politica antisemita di Filippo il Bello. Durante la guerra dei Cent'anni partecipò alle lotte politiche sostenendo la causa dei Borgognoni.
Giovanni Senzapaura aveva fatto di Troyes come una nuova capitale: dopo la sua morte, Filippo il Buono fece lo stesso. Ma nel 1429 Giovanna d'Arco, mediante abili intrighi, rientrava a Troyes. Luigi XI, con la sua avveduta amministrazione, ridiede vita alla città. Al principio del sec. XVI, sui resti dell'antica drapperia in decadenza, sorse l'industria dei berretti.
L'incendio del 1524 poco mancò non distruggesse la città; la revoca dell'editto di Nantes (1685) ebbe effetti ancora più nocivi, poiché, durante le guerre di religione, molti abitanti s'erano convertiti al calvinismo. Si credette possibile, nel 1697, di ridare vita alle fiere scomparse. In realtà, la decadenza, aumentata dalla concorrenza britannica, raggiunse il massimo nel sec. XVIII.
Troyes non ebbe parte molto attiva durante la rivoluzione. Nel 1814, sebbene fosse il punto d'appoggio della resistenza napoleonica, fu risparmiata dall'invasione. Da allora fece continui progressi, ripristinando la sua economia, sempre più specializzata. Nel 1872 impiegò un forte contingente di emigrati alsaziani.
Bibl.: Boution, Histoire de la ville de Troyes, Troyes-Parigi 1870-1880, voll. 5; A. Roserot, Les origines municipales de Troyes, in Mémoires de la Société académique de l'Aube, 1883, XX; G. Carré, Histoire populaire de Troyes, ivi 1881; A. Babeau, Histoire de Troyes pendant la Révolution, Parigi 1873-74, voll. 2; J.-J. Vernier, Cahiers de doléances du bailliage de Troyes, ivi 1909-11, voll. 3; F. Ricommard, La lieutenance de police à Troyes au XVIIIe siècle, ivi 1934; P. Dupieux, L'industrie textile en Champagne troyeane de 1784 à 1789, Châlons-sur-Marne 1935. Per i monumenti: v.: A. Eufauvre, Troyes et ses environs, Troyes 1860; L. Pigeotte, Études sur les travaux d'achèvement de la cathédrale de Troyes, Parigi 1870; A. Babeau, La reconstruction de l'Hôtel-Dieu, in Mém. Soc. acad. de l'Aube, 1875; id., Saint-Pantaléon de Troyes, in Annuaire de l'Aube, 1881; id., Saint-Urbain de Troyes, ibid., 1891; Abbé Morlot, Notice sur la paroisse St.-Jean de Troyes, Saint-Germain-en-Laye 1884; C. Fichot, Statistique monumentale de l'Aube, III, IV, V, Parigi 1894-1908; R. Köchlin e Marquet de Vasselot, La sculpture à Troyes et dans la Champagne méridionale au XVIe s., ivi 1900; E. Lefèvre-Pontalis, Jean Langlois, architecte de St.-Urbain de Troyes, Caen 1904; L. Morel-Payen, Troyes et Prov. (coll. Villes d'art), 2a ed., Parigi 1926.