TROZZELLA
. Voce dialettale pugliese, equivalente a rotella, con la quale si designa una forma di vaso antico, peculiare della regione messapica. Si tratta di un cratere, in generale di piccole dimensioni, con grossa pancia, piccolo piede, collo tronco-conico, e due anse verticali sormontanti la bocca, ornate in alto e in basso di due coppie di rotelle. Tale ornamento si ritrova anche, in Italia, nella ceramica lucana e di Taranto, e, fuori, in oinocoe corinzie e rodie, ma in nessun luogo come nella Messapia ha uso così largo e caratteristico; lo si applica talora anche a vasi di altra forma da quella ora descritta. Non è improbabile che esso sia derivato dall'uso di rudimentali carrucole applicate ai manichi dei vasi per farli scendere nei pozzi.
Le trozzelle sono tornate alla luce in gran numero dalle tombe della Penisola Salentina, e ne sono ricchi il Museo provinciale di Lecce, e gli altri musei della regione. Le più antiche possono risalire al sec. VII-VI a. C., ma il loro uso scende, ed è soprattutto frequente, nel IV e III a. C.; la decorazione è prevalentemente geometrica, dipinta in rosso e in bruno sul fondo dell'argilla; qualche esemplare mostra la tecnica a vernice nera del tipo detto di Gnazia.
Bibl.: P. Romanelli, in Corpus Vasorum, Italia, IV, Lecce, Museo provinc., I; id. M. Bernardini, Il Museo Castromediano di Lecce, Roma 1932, p. 24 segg. V. anche apuli, vasi.