TRYPHON (Τρύϕων, Tryphon)
2°. - Incisore di gemme, attivo nel I sec. d. C.
È noto da un epigramma che descrive un berillio dell'India sul quale era incisa la raffigurazione di Galene (v.) la ninfa del mare calino; la figura dipendeva probabilmente dalla scultura che si trovava nel santuario dell'Istmo, del IV sec. a. C. (Anth. Gr., ix, 544). T. si identifica con l'omonimo incisore che ha firmato il cammeo di Boston con le nozze di Eros e Psyche. La presenza nella scena di altre piccole figure maschili alate rivela l'ispirazione a un modello posteriore al IV sec., quando è normale la moltiplicazione delle figure di eroti. Motivi stilistici e la stessa ispirazione eclettica dell'incisore suggeriscono la datazione ai primi tempi dell'Impero.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. der Griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, pp. 458; 469 s.; 635 s.; A. Furtwängler, in Jahrbuch, III, 1888, tav. XI, 5; IV, 1889, p. 58 s. (= Kleine Schriften, II, Berlino 1913, p. 260 ss., tav. XXVIII, 5); id., Gemmen, I, tav. LVII, ii; II, p. 260; III, p. 358, fig. a p. 371; D. M. Robinson, in Annual Reports of the Museum of Fine Arts, Boston, XXIV, 1900, p. 89 ss.; W. Müller, in Thieme-Becker, XXXIII, 1939, p. 457; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, VII A, 1939, c. 746, s. v. n. 32; G. M. A. Richter, A Catalogue of engreved Gems, Metropolitan Museum of Art, New York, Roma 1956, p. XLI.