TRYPITI
Il sito archeologico di T., che si trova sulla costa meridionale della provincia di Iraklion, nell'isola di Creta, a E di Lebena, era già noto grazie alle ricognizioni di Evans e Pendlebury e per la tomba a thòlos di Kalokampos, parzialmente scavata negli anni '60 (Alexiou). Una ricerca sistematica a T. è stata condotta continuativamente a partire dal 1986 nell'abitato prepalaziale in località Tou Adami to korphali e nella vicina tomba a thòlos, di cui si è completato lo scavo (1986). Nei dintorni si trovano, inoltre, un insediamento protopalaziale in località Phylakas, edifici isolati e altre due piccole tombe a thòlos a O della baia di Trypitì. Nell'area è stato individuato anche un esteso abitato di età storica, del quale sono stati scavati, a partire dal 1991, un edificio di età ellenistica in località Phylakas e due ambienti di ima grande costruzione di epoca ellenistico-romana nelle località Potamos e Apothikes.
L'insediamento prepalaziale fu fondato nel corso dell'Antico Minoico II in due complessi abitativi separati da un'ampia strada. Nella seconda fase (Antico Minoico III/Medio Minoico IA) la Strada venne abolita e occupata da nuove case costruite a un livello più alto. L'abitato comprendeva sette case, ciascuna con un numero di ambienti variabile da due a quattro. I muri, interamente costruiti in pietra, si sono conservati fino a 2 m di altezza. Le case erano ben delimitate e fornite di banchine in muratura, armadi a muro e focolari sul pavimento. In tutti gli ambienti di maggiori dimensioni era un pilastro centrale in muratura quadrangolare o a forma di L per il sostegno della copertura che era di legno, fango e lastrine di pietra. Tra i rinvenimenti mobili si annoverano un consistente gruppo di brocche negli stili di Haghios Onouphrios II e di Koumasa, ollette nello «stile bianco», ciotole, tazze e piattelli. Il vaso più recente è una brocca à la barbotine. Si registra anche la presenza di un grande numero di strumenti litici (macine, trituratori, asce), di strumenti microlitici di ossidiana e di selce, come pure di diversi utensili in bronzo (scalpelli, spiedi), di due sigilli di steatite e di una cretula.
La tomba di Kalokampos, probabilmente realizzata nel Neolitico Finale/Antico Minoico I, è tra le più antiche del tipo: oltre alla ceramica di questi periodi vi si rinvennero anche vaghi di collana di argento e di steatite. È costruita con grandi blocchi di pietra e presenta un ingresso sul lato S costituito da tre blocchi (due montanti e architrave, monolitici).
Un abitato protopalaziale si trova sulla sommità del promontorio roccioso di Phylakas, dove erroneamente era stata localizzata un'inesistente tomba a thòlos. Sono stati scavati solo due piccoli ambienti entro una superficie complessiva di c.a 1.000 m2. La ceramica è quella tipica protopalaziale, in uno stile Kamares provinciale.
La casa ellenistica di Phylakas, parte di un più ampio abitato andato distrutto, è costituita da tre vani, dei quali quello centrale ha una pianta quadrata con ingresso a S e presenta sui lati N, E e O banchine in muratura, mentre all'interno si trovano tre basi per colonne lignee destinate a sostenere il tetto, che era a terrazzo. I rinvenimenti sono costituiti prevalentemente da vasi fittili del II sec. a.C., chiodi di ferro dalle travi della copertura e resti di pasti (ossa di animali e conchiglie).
Degli otto ambienti dell'edificio di Potamos sono stati scavati due vani quadrangolari che avevano una copertura a tegole; contenevano principalmente vasi fittili del I sec. a.C e del I d.C., chiodi di ferro, frammenti di vasi di vetro.
Bibl.: A. Vasilakis, Αρκαιολολικες ειδεσεις: Τριπητη, in Κρητικη Εστία , II, 1988, pp. 33Ι_332> Ο πρωτομινωικός οικισμος Τρυπητης, in Αρχαιολογία, 30, 1989, pp. 52-56; id., Αρχαιολογικές ειδήσεις: Τριπητη, in Κρητικη Εστία, III, 1989-90, p. 287; id., Αρχαιολογικές ειδήσεις: Τριπητη, ibid., IV, 1991-993, pp. 292-296; Κ. Branigan, Dancing with Death, Amsterdam 1993, pp. 38, 40, 48, 73, 98, 106-110, 127; O.P.T.K. Dickinson, The Aegean Bronze Age, Cambridge 1994, pp. 53, 189, 263, fig. 4,3.