TSIMSHIAN
. Tribù indiana della Columbia Britannica che parla una lingua isolata ed è divisa in tre gruppi: i Niska sul Nass River, i Gitksan sull'alto Skeena River e i Tsimshian sul basso Skeena e sulle isole che gli sono di fronte. Dalle loro tradizioni risulta che essi vennero da una regione posta presso le sorgenti dello Skeena; si assimilarono però rapidamente con le altre tribù della costa e formarono una stretta unità culturale con i Haida e i Tlingit. Oggi assommano a circa 3000 anime.
La caccia alle capre e pecore di montagna, che catturavano con lacci per non danneggiare la pelliccia, aveva grande importanza e più ancora la cattura dei salmoni sullo Skeena e degli oolachen (Thaleichthys pacificus) sul fiume Nass. L'olio bollito era molto apprezzato per la casa e rappresentava un articolo importante da commercio. Nei potlash si gettava una grande quantità di quest'olio nel fuoco per dimostrare la propria ricchezza. I salmoni potevano essere spezzati solo per mezzo di conchiglie poiché l'uso di un coltello di metallo avrebbe "umiliato" il pesce che non sarebbe più apparso in quei fiumi. Essi abitavano in lunghe case rettangolari per più famiglie, costruite con assi di cedro, allineate sulla costa.
I Tsimshian si dividevano in quattro clan: aquila, lupo, corvo, pesce spada o rispettivamente orso grizzly, e i Gitksan in tre. Ognuno di questi gruppi poteva contrarre matrimonio con uno dei tre altri. L'appartenenza al clan si ereditava da parte della madre. Ogni clan si suddivideva poi in un gran numero di parentadi che probabilmente erano in origine gruppi locali. Anche qui l'autorità dipendeva soprattutto dalla ricchezza e dalle sue manifestazioni. Esisteva la schiavitù, che era rappresentata dai prigionieri di guerra. I morti venivano bruciati, tolto il cuore che veniva sotterrato. Lo sciamanesimo aveva la stessa importanza che presso i Tlingit e dai vicini meridionali erano penetrate fra loro anche le società segrete. Nella religione domina un "capo celeste" (semā'gid lax-ha) sugli altri "soccorritori" degli uomini (nexnō'x). Non manca la leggenda del corvo, ma ha presso i Tsimshian tratti caratteristici che dimostrano la recente immigrazione dall'interno come tutta la loro mitologia.
Bibl.: F. Boas, Die Tsimshian, in Zeitschr. f. Ethn., XX, Berlino 1888; id., Tsimshian Texts, in Bull. of Bureau of Amer. Ethnol., XXVII, Washington 1902; id., Tsimshian Mythology, in Ann. Rep. of the Bureau of Amer. Ethnol., XXXI (1916).