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Tsui Hark (propr. Tsui Man-kong)

Lessico del XXI Secolo (2013)
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Tsui Hark (propr. Tsui Man-kong)


Tsui Hark (propr. Tsui Man-kong). – Regista cinese (n. Saigon 1950); tra i più rappresentativi e inventivi registi del cinema dell’Estremo Oriente, dopo gli inizi negli anni Settanta nell’ambito del film di genere declinato 'all’orientale', si è spinto nel 21° sec. verso una rutilante visionarietà in cui l’uso degli effetti speciali e i virtuosismi tecnici assurgono a composizioni visive complesse e raffinate. Con Shun liu Ni liu (2000; Time and tide) ha composto l’atmosfera romantica di un neo-noir ambientato a Hong Kong in cui i ritmi dell’action-movie sono estremizzati fino a ottenere effetti vicini al cartoon, che tornano nello stile tra la fantascienza e il fumetto di Hak hap 2 (2002; Black mask 2: city of masks), dove riprende la saga della 'maschera nera' precedentemente iniziata. Un fantasmagorico e spericolato esercizio di stile risulta Tie saam gok (2007; Triangle), in cui, con un'originale regia 'a staffetta' condivisa da altri due cineasti orientali, J. To e R. Lam, dipana un'oscura trama d’azione, in assonanza con le atmosfere dei film di Q. Tarantino. In Qi jian (2005; Seven swords) ricostruisce il 17° sec. cinese della dinastia Ching in un forsennato, sanguinario e barocco film d’avventura cavalleresca; mentre Sam hoi tsam yan (2008; Missing) si immerge nella dimensione horror e dark del ghost movie cinese, senza rinunciare ai prediletti toni struggentemente romantici. L’eclettismo ha condotto T. H. verso i toni dinamici di una commedia tutta giocata al femminile come Nuren bu huai (2008; All about women). L’immaginazione fantasy che già era alla base di Shu shan zheng zhuan (2001; The legend of Zu), viene invece contaminata da un'indagine poliziesca svolta in un passato favoloso in Di Renjie (2010; Detective dee e il mistero della fiamma fantasma) e in Long men fei jia (2011; Flying swords of dragon gate), primo 3D cinese, si esalta nella magniloquenza delle immagini vertiginose che ripercorrono il genere del wuxiapian, simile al nostro 'cappa e spada'.

Vedi anche
John Woo (propr. Wu YuShang). - Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico di Hongkong (n. Canton 1946). Memore delle tradizioni del musical hollywoodiano e dei film d'arti marziali, il suo cinema si è contraddistinto per il modo coreografico in cui è rappresentata la violenza e, insieme, per una visione ... cinema Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta espressione d’arte nel campo della fantasia o strumento d’informazione, di documentazione scientifica, ... Lee, Bruce Nome d’arte dell’attore e regista cinematografico cino-statunitense Jun Fan Lee (San Francisco 1940 - Hong Kong 1973). Rinnovatore del cinema di Hong Kong, icona del nazionalismo cinese, divenne una sorta di leggenda internazionale con una serie di film, per altro di fattura quasi sempre mediocre e frettolosa, ... kung fu – Antica tecnica di lotta di origine cinese, di cui troviamo tracce sin dall’11° sec. a.C., durante la dinastia Zhou. Come sistema codificato di arti marziali nasce nel 527 d.C. nel monastero di Shaolin, nella regione di Henan, nel nord della Cina. Oggi ha una connotazione decisamente sportiva, con due ...
Tag
  • ESTREMO ORIENTE
  • FANTASCIENZA
  • ECLETTISMO
  • HONG KONG
Vocabolario
no man’s land
no man's land no man’s land ‹nóu män∫ länd› locuz. ingl., usata in ital. come s. f. – Espressione (letteralm. «terra di nessun uomo») tradotta solitamente in ital. con terra di nessuno (v. nessuno, n. 1 b).
self-made man
self-made man 〈... mèid mën〉 locuz. ingl. [comp. di self (v.), made «fatto» e man «uomo»; pl. self-made men 〈id.〉), usata in ital. come s. m. – Uomo di umili origini che ha creato dal nulla, grazie al suo lavoro e a ciò che è riuscito a...
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