TUCHULCHA
Nella demonologia degli antichi Etruschi il pauroso mostro Tuchulcha (probabilmente tuχul-χa: "il demone") occupa accanto a Charu (Caronte, v.) un posto di primo piano, come rapinatore e carnefice delle anime, mezzo uomo e mezzo uccello rapace. Un affresco della tomba tarquiniese dell'Orco (v. tarquinia, XXXIII, tav. LX) lo raffigura alato, di tinta giallastra, con orecchie equine e grande becco ricurvo, serpenti nelle mani e sulle chiome. Con piedi in forma di artigli e armato di serpenti il demone appare anche in vasi etruschi dipinti e in un sarcofago. In altri vasi etruschi sono rappresentati mostri femminili alati e con teste di uccelli che si ricollegano al tipo di Tuchulcha e delle Arpie greche.
Bibl.: De Ruyt, Charun, Bruxelles 1934, p. 218 segg.